"Sea of Solitude": avventura in barca in totale solitudine da parte della protagonista

"Sea of Solitude" è l'ultimo prodotto degli studi indipendenti legati ad Electronic Arts, la Jo-Mei Games, tutto basato sulla storia di Cornelia Geppert e sulla sua navigazione solitaria.

"Sea of Solitude": avventura in barca in totale solitudine da parte della protagonista

Sea of Solitude” è l’ultimo gioco di Electronics Arts, un adventure ben disegnato prodotto da uno degli studi indipendenti legati al marchio britannico, la Jo-Mei Game: il titolo è uno dei più marcati e ben impostati – dal punto di vista narrativo – dell’anno, ma anche uno dei più singolari. “Sea of Solitude” è disponibile per PC, Xbox One e PlayStation 4.

“Sea of Solitude” lavora su uno scenario psicologico di grande spessore, dove la protagonista, Cornelia Geppert, si ritrova a navigare nell’oceano nel pieno della solitudine. Tutto, proprio tutto, si incentra sul personaggio: emozioni, disagio, terrore, paura e brividi sono perfettamente riprodotti in degli scenari didascalici, a cartone animato, spesso con i colori sfumati nei momenti del giorno e con forti contrasti quando si approssima la notte.

Il viaggio vedrà l’utilizzo della barca, un piccolissimo natante in legno a motore, spesso e volentieri, ma non sempre, come potrebbe far presagire il titolo del gioco. Nel bel mezzo del gioco si comprenderà come il gioco parli di depressione, di quella esperienza che porta, per l’appunto, nel mare della solitudine, fino a trovare, dopo un complesso passaggio di esperienze dal forte impatto, una spiaggia assolata e ridente. Le emozioni della protagonista sono perfettamente espresse.

Il gioco si sviluppa su un incrocio di varie forme grafiche, partendo da scenari tridimensionali fino a trovare anche fasi in piattaforma bidimensionali: la lotta con le creature avversarie non è la chiave vera di “Sea of Solitude”, quanto l’esplorazione degli scenari, ben concepiti, comunque un riflesso della storia personale della protagonista.

Enigmi e puzzle sono nell’ordine del giorno di qualunque gioco adventure, e anche “Sea of Solitude” non fa eccezione: si tratta di ostacoli non insormontabili per giungere a passi più o meno spediti avanti nella storia, con un crescendo di emozioni che è ben dosato, dal punto di partenza fino a quello d’arrivo, per un contesto di giocabilità ottimale, discretamente strutturato in tutte le sfaccettature.

La grafica pastello è sapientemente disegnata e rende il giusto senso ad ogni scenario, mentre le animazioni sono meno complete, a volte un po’ meccaniche e meno fluide, come quelle della protagonista. Il sonoro è d’atmosfera, complessivamente ottimamente masterizzato: in certe fasi dell’esplorazione in mare ci sono rumori di sottofondo ed urla mostruose, che non rendono il giusto senso di solitudine.

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