La Retroid Pocket 6 si presenta come una delle novità più interessanti nel panorama delle console portatili, riuscendo nell’impresa di far rivivere il fascino della leggendaria PSP di Sony attraverso un design che ne richiama fortemente le forme e lo spirito.
Lanciata dalla cinese Retroid, questa console decide di scommettere su un sistema operativo Android 13, un terreno ancora poco battuto rispetto alle piattaforme dominate da Nintendo Switch, da Windows e, più recentemente, da Linux grazie alla popolarità della Steam Deck. Retroid Pocket 6 prova a riscrivere le regole della portabilità, puntando su una ricetta che combina potenza hardware, compattezza e un forte richiamo ai gamers più nostalgici. Esteticamente, la Pocket 6 colpisce subito per le sue linee arrotondate e simmetriche, una scelta che si rifà chiaramente all’iconica PlayStation Portable, ma con la tecnologia e le raffinatezze ergonomiche proprie del mercato 2025.
Le dimensioni sono contenute e bilanciate: 210,4 x 86,6 x 17,2 mm per un peso di 320 grammi, che la rendono pratica da portare ovunque senza sacrificare la solidità costruttiva. Il display AMOLED da 5,5 pollici con refresh rate a 120 Hz, rapporto classico 16:9 e risoluzione FullHD, garantisce una resa grafica vivida e fluida, ideale sia per il retrogaming che per i giochi moderni presenti sull’ecosistema Android. Non è un semplice schermo: è il fulcro di un’esperienza visiva immersiva, pensata per gettare un ponte tra tradizione e innovazione.
Sotto la scocca pulsa il Qualcomm Snapdragon 8 Gen 2, una piattaforma ancora definibile da flagship nonostante non sia la più recente, a sottolineare la volontà di Retroid di non scendere a compromessi sulle performance grafiche. La memoria LPDDR5X si abbina allo storage UFS 3.1, con due configurazioni disponibili: 8+128 GB o 12+256 GB, entrambe espandibili tramite microSD per soddisfare anche i collezionisti più avidi di titoli.
I controlli fisici sono ampi e di alta qualità: doppio stick analogico simmetrico con sensori Hall Effect, crocetta direzionale, tasti ABXY (pensati sia per chi viene dal mondo PlayStation che per chi preferisce l’impostazione PC/Xbox), doppio trigger e pulsanti dedicati sotto il display per una navigazione agevole nell’interfaccia Android. Questo mix restituisce una sensazione tattile da vera console, lontana dagli ibridi smart device. Sul fronte autonomia troviamo una batteria da 6.000 mAh con ricarica rapida fino a 27 W, capace di sostenere lunghe sessioni di gioco, affiancata dal supporto alla connessione DisplayPort tramite USB-C 3.1, che permette di collegare la console a monitor e TV per ampliare il campo d’azione.
La connettività è da top di gamma, grazie al Wi-Fi 7, Bluetooth 5.3 e jack cuffie da 3,5 mm, dettaglio spesso sacrificato nei dispositivi moderni ma ancora molto gradito agli appassionati. Il software, come prevedibile, non è il vero punto di forza: Android 13 offre accesso universale alle app e ai giochi ma il supporto ufficiale, come spesso accade nelle console economiche, resterà probabilmente limitato a patch di sicurezza e bug fix senza grandi aggiornamenti di versione.
Tuttavia, la possibilità di emulare moltissime piattaforme storiche e di sfruttare la versatilità del sistema operativo Android attrarrà un pubblico variegato di gamer, modder e appassionati di retrocomputing. I preordini sono aperti sul sito ufficiale Retroid con prezzi tra i 209 e i 259 dollari, in base alla configurazione scelta. Le consegne partiranno all’inizio del prossimo anno, e le aspettative sono alte: la Pocket 6 promette di essere non solo una console portatile ad alte prestazioni, ma anche una porta d’accesso privilegiata per chi desidera la libertà e la personalizzazione offerta dall’universo Android, senza rinunciare al fascino da “console vera” che ricorda da vicino la gloriosa PSP.