Pulisce soffitta e scopre PlayStation di valore inestimabile

A Philadelphia, un uomo ha trovato nell'attico un rarissimo prototipo di Nintendo PlayStation: la consolle è il frutto della collaborazione tra Sony e Nintendo, venne prodotta all'inizio degli anni '90 ma furono realizzati solamente 200 esemplari. Ora vale una fortuna

Pulisce soffitta e scopre PlayStation di valore inestimabile

Attici e soffitte rappresentano di solito luoghi capaci di scatenare veri e propri attacchi d’ansia, quando si tratta di fare le pulizie. Solitamente vengono infatti utilizzati come “magazzino improvvisato” per qualsiasi cosa si ritenga “possa servire” in un secondo momento, diventando in breve tempo delle vere e proprie discariche domestiche piene di ragni, polvere e vecchi ricordi.

Tuttavia, può capitare spesso che in soffitta si finisca col trovare qualcosa che si pensava di avere perduto, o che si era arrivati persino a dimenticare. E di tanto in tanto, succede che questo “qualcosa” possa rivelarsi un vero e proprio tesoro; a tal punto che si è diffusa l’abitudine (prevalentemente negli Stati Uniti) di comprare attici e magazzini pieni allo scopo di cercare prodotti che possano avere mercato presso gli antiquari, o altri rivenditori di cimeli.

Ma riuscire a trovare qualcosa che possa valere centinaia di migliaia di dollari, immerso nella polvere di un attico impolverato, è un colpo di fortuna che capita raramente. Eppure è quanto successo a Dan Diebold, residente a Philadelphia, il quale (grazie all’inconsapevole complicità del padre Terry) è riuscito a mettere le mani su una consolle letteralmente più unica che rara.

Si tratta infatti di un esemplare di Nintendo PlayStation, un rarissimo prototipo mai commercializzato, frutto dell’improbabile collaborazione fra i due colossi dei videogiochi sorta agli inizi degli anni ’90. All’epoca Olaf Olafsson, allora presidente della Sony Interactive Entertainment, aveva siglato un accordo con la Nintendo per creare un prototipo di consolle chiamato SNES PlayStation (meglio conosciuta come Nintendo PlayStation), capace di funzionare sia con le cartucce Nintendo, sia con i CD.

Tuttavia il progetto si tradusse in un fallimento clamoroso, e ne vennero prodotti solo 200 prototipi. Fu così che la Sony decise di produrre autonomamente la propria consolle, la celeberrima Play Station 1, che entrò subito in competizione con la rivale Nintendo 64, aprendo all’azienda di Tokyo la strada verso la conquista del settore videoludico.

Terry riuscì ad entrare in possesso del rarissimo prototipo lavorando all’epoca in una compagnia chiamata Advanta Corporation, e dopo il fallimento del progetto aveva gettato la consolle in soffitta, non sapendo cosa fare dei risultati di quel tentativo fallimentare. Tuttavia ora quel “brutto anatroccolo” è diventato improvvisamente un cigno per la Storia dei videogiochi: sebbene il suo valore non sia ancora stato stimato ufficialmente, è possibile che un’eventuale vendita-visti i trascorsi e la rarità del prodotto-possa fruttare ai suoi fortunati possessori un utile da almeno “cinque zeri”.

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