Qualche mese fa, Nintendo ha distribuito ufficialmente – dopo innumerevoli rumors – la sua prima consolle ibrida, la Nintendo Switch, capace di trasformarsi da piattaforma fissa a gaming consolle portable, semplicemente giustapponendo, lateralmente, dei controller “Joy”. Il prodotto si è rivelato un vero successo, anche a fronte di problematiche non da poco che, tuttavia, la casa di Kyoto farà bene a risolvere presto, prima che arrivi “Project Scout”, la sua prima alternativa “indie”.
Nintendo Switch, la consolle 2-in-1 dell’azienda che ha dato i natali a Super Mario, sta raggranellando successi su successi. Non solo ha venduto, al lancio, più del predecessore Nintendo Wii U (non ci voleva molto), ma – da diversi mesi – domina le classifiche di vendita hardware in diversi mercati (oltre a quello, nipponico, di casa). Tuttavia, i problemi che questa consolle ha non sono da poco: nonostante la conversione dei franchisee storici della gaming house, e l’arrivo di esclusive quali “Mario Kart 8 Deluxe” e “The Legend of Zelda: Breath of the Wild“, il parco giochi di questa consolle può dirsi ancora povero, visto il non totale e convinto supporto degli sviluppatori (Konami, ad esempio, non farà uscire PES 2018 per Switch), e la durata della batteria – in modalità standalone – francamente migliorabile.
Due problemi che lo sviluppatore Chase Cobb, impiegato alla San Francisco Bay Arena presso i “Nod Labs”, assicura non presenti nella consolle sperimentale “Project Scout” alla quale sta lavorando, a fari spenti, da mesi. Dopo diversi test, ed i primi ottimi feedback ottenuti, il giovane creativo ha pensato di condividerne alcuni dettagli sul suo canale YouTube, fornendo anche alcune specifiche tecniche della consolle in oggetto.
Nello specifico, Project Scout avrebbe (il condizionale è d’obbligo, dacché l’hardware alla fine verrà rivisto al rialzo) un processore Intel Core i3-6100, cloccato a 2.3 GHz, ed abbinato ad una scheda grafica integrata Intel HD 520: la RAM ammonterebbe ad 8 GB (DDR4-2133), mentre lo storage farebbe conto su un hard disk a stato solido (SSD) da 250 GB di capienza. Di base, si tratterebbe di credenziali tecniche in grado di ospitare molti giochi, facendo girare – sul display da 7 pollici implementato (1280×800 pixel) – anche titoli complessi e pesanti come “Rocket League”, “Titanfall 2”, e “Overwatch”.
Oltre a questo, il device – progettato col software “Fusion 360”, e stampato con la printer 3D “Ultimaker 3 Extended” – sarebbe anche in grado di eseguire lo streaming dei giochi eseguiti su Xbox One, grazie alla connettività Wi-Fi, ed alla dotazione dei controller integrati, e nativi, proprio della consolle di casa Microsoft: da quanto dimostrato in corso di video, lo streaming dei giochi eseguiti avviene in modo scorrevole, con lag praticamente inesistenti o, comunque, molto rari.
Al momento, il progetto è ancora in fase di miglioramento e, alla fine, potrebbe anche giungere su Kickstarter, per una campagna di crowdfunding che, di sicuro, farebbe felici non pochi amanti del gaming mobile.