Pro-Gamers: libertà o schiavitù? Uno sguardo nel mondo degli e-sports

Tutti i giovani di oggi, dai più ai meno fortunati, sognano di poter giocare professionalmente ai videogame. Ma in realtà, cosa vuol dire essere gamer professionista? Scelta di vita o imposizione?

Pro-Gamers: libertà o schiavitù? Uno sguardo nel mondo degli e-sports

Quante volte abbiamo letto nelle chat dei vari giochi questa parora: “I’m PRO”. Ecco, essere ‘pro‘ non è come tutti ce lo aspetteremo. Infatti le giornate dei giocatori professionisti sono scandite da ritmi serrati di allenamento, studio e confronto con i vari mebri del team.

L’Italia è sempre rimasta molto indietro per quello che riguarda gli e-sport, acronimo di  eletronic-sport, ma anche da noi stanno iniziando a nascere dei team professionisti di gamers, come gli Inferno ed i Next Gaming, che si stanno affacciando sul panorama mondiale iniziando a farsi valere nei tornei internazionali.

Certo è che mentre in America ed in altri stati gli e-sport sono considerati sport a tutti gli effetti, con le relative borse di studio ed eventi creati ad hoc, da noi non è nemmeno pensabile dall’opinione pubblica di equiparare il calcio o una qualsiasi altra disciplina sportiva al gaming. Questo nostro innato scetticismo ha fatto si che noi restassimo a guardare nonostante avessimo dei team molto capaci. Siamo seri, dubito che un qualsiasi genitore mandi il proprio figlio di 15 anni a vivere con altri ragazzi per lavorare giocando; semplicemente non è nella loro natura.

In passato alcuni governi come quello coreano e cinese hanno stanziato ingenti somme di denaro per far addestrare i propri soldati al gaming online (questa informazione non è stata mai verificata ma è apparsa più volte nei forum e non è stata nemmeno mai smentita n.d.a.) a tal punto da creare server a loro dedicati per permettergli di fare pratica sulle armi, macchinari, e addirittura l’acquisizione di una grossa fetta del mercato virtuale di alcuni mmorpg (Massive(ly) Multiplayer Online Role-Playing Game, ovvero gioco di ruolo in rete multigiocatore di massa n.d.a.); solddi virtuali che sono poi stati venduti in cambio di valuta reale.

Diventare pro players è possibile, quindi. Basta avere tanta dedizione, pazienza e, cosa più importante, abilità. Non pensiate che sia solamente un gioco, perchè come dimostrano studi e ricerche effettuate dalle maggiori case produttrici di games, quando il gioco diventa un lavoro, quindi una cosa imposta, sono in tanti a desistere.

Le piattaforme che ormai vanno per la maggiore sono i classici FPS (First person shooter), i MOBA (Multiplayer Online Battle Arena) ed i classici MMORPG.

Quindi diventare dei ‘PRO’ è possibile, sta solamente a voi. E come dicono in gergo: GL & HF (good luck and have fun – buona fortuna e divertiti n.d.a.).

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