Nostalgia Arcade: ecco i videogames che hanno fatto la storia

Oltre ai soliti Street Fighters o Space Invaders, esistono numerosi titoli da sala giochi che hanno segnato il tempo per la loro innovazione e per i ricordi che risvegliano in tutti noi.

Nostalgia Arcade: ecco i videogames che hanno fatto la storia

Sono distanti i periodi in cui, per passare le giornate, non vi erano numerosi altri divertimenti se non addentrarsi in una scintillante sala giochi o riunirsi in una abitazione con i compagni di sempre di fronte ad un videogame. Erano i tempi in cui chi frequentava le sale giochi non era solo una persona che entrava, inseriva un gettone, e giocava.

Tutti si identificavano in personaggi con “mosse speciali” ben definite: quello esperto a Mortal Kombat, il tale che cercava un compagno per fare il doppio, il fenomeno di Puzzle Bobble, l’altro che ti dava le dritte per passare il livello che proprio non riuscivi a superare. Per tutti i nostalgici, come chi vi sta scrivendo, ripercorriamo i 5 videogames che hanno di fatto tracciato un solco nella storia del genere, i nonni o gli zii degli odierni Call of Duty o Pro Evolution Soccer.

Partendo dagli anni ottanta, il primo che vogliamo citare è Gyruss, presente nelle sale giochi dal 1986. È uno dei primi videogame spaziali ad servirsi una prospettiva pseudo 3D: il giocatore ruotando in cerchi sulla schermata deve distruggere i nemici con la propria arma, evitando al contempo gli attacchi dei nemici. L’anno successivo, 1987, degno di nota è Super Hang on: esso è il primo videogame di motociclismo basato sul percorrere il più a lungo il percorso, infestato di ostacoli su ostacoli, che si sviluppa in tutti i continenti, con tanto di cambio di scenografia.

Seguendo nei primi anni novanta, non possiamo che ricordare l’epico Streets of Rage, immesso sul mercato nel 1991. Gameplay picchiaduro, tre agenti devono riportare l’ordine sconfiggendo a suon di calci e pugni i nemici, in una metropoli invasa di criminali, con tanto di “mostro” per gli otto livelli del gioco.

Concludendo l’epoca arcade con la seconda metà degli anni novanta, non possiamo non citare Burn: Cycle, del 1995: parliamo del  progenitore di tutti i videogiochi in prima persona.  Dovremo salvare Sol Cutter da morte certa da quando, come  ladro informatico, stava trafugando dei dati preziosi: egli venne infettato da un virus neurale che gli distruggerà la mente se non troverà al più presto un antidoto. Infine, l’ultimo della lista è King of Fighters, realizzato nel 1998. È il quinto capitolo della saga, e conta una eccezionale possibilità di scelta di personaggi, ben trentotto, che gareggiano in squadre da tre. Altro pregio è la facilità di gioco, che non costringeva l’utente ad acrobazie con il proprio controller.

Continua a leggere su Fidelity News