"New Gundam Breaker": modellismo e robot in un videogame imperfetto

"New Gundam Breaker" dovrebbe portare in apice il modellismo e soprattutto la grande tradizione dei robot spaziali nipponici: missione fallita, invece, e rientro alla base, verrebbe da dire.

"New Gundam Breaker": modellismo e robot in un videogame imperfetto

New Gundam Breaker” è il gioco che Bandai Namco mette sul mercato per PC e per PS4 per riportare all’attenzione di tutti i videogiocatori del mondo la grande tradizione dei robot supereroi spaziali di origine giapponese che, ogni volta che ce n’è bisogno, salvano il mondo. Il titolo ha l’intento di portare in Occidente l’interesse per queste creazioni fortemente nipponiche.

I Gunpla, i robot che sono le derivazioni del grande Gundam (che ha spopolato sia in patria che nel resto del mondo negli anni ’70 ed ’80), sono i protagonisti del videogame: i menu che permettono di crearli e personalizzarli sono molto ampi e c’è veramente l’imbarazzo della scelta per mettere in piedi il robot dei nostri sogni, quello che speravamo di controllare da bambini.

Con l’avanzare delle battaglie in multiplayer ed in single player, i potenziamenti da ottenere saranno sempre di più, vari e con funzioni sempre differenti. Dal punto di vista della costruzione del protagonista (o dei protagonisti), non ci sono quasi limiti ed il massimo che possa esprimere il titolo in questo comparto è stato raggiunto.

Sostanzialmente gli aspetti positivi di “New Gundam Breaker” finiscono proprio e solo qui. In tutto il resto, Bandai Namco ha incredibilmente compiuto un buco dell’acqua di ampie proporzioni. Il problema più grave che salta agli occhi è quello che ci si ritrova fra le mani, un sistema di controllo dei personaggi complesso all’inverosimile, caotico e con scarsi risultati sulla trasposizione dei comandi su schermo, tra sistemi di tattica pessimi e mosse poco chiare negli effetti sull’avversario.

Nel corso delle prime ore si evidenzia subito il secondo problema in ordine di gravità, la ripetitività delle situazioni e delle battaglie che finiscono per assomigliarsi tutte, con pochi tratti distintivi e con una difficoltà piatta, senza aumentare nel corso della sfida, peraltro complicata dai comandi, come detto, poco efficaci.

La storia della campagna e gli obiettivi (missioni principali e secondarie) ci sono, ma la produzione è stata tutt’altro che sublime: il copione è sostanzialmente privo di senso, la missione che fa da filo della storia è quanto di più prevedibile e banale ci sia e le prove secondarie non hanno un vero modo di esistere: si poteva fare di più, e non serviva molto impegno per farlo.

Infine, ecco il terzo problema, una serie di errori tecnici e di bug, crash ed altro che si evidenzieranno man mano che si prosegue: tante lacune non sono ammissibili per quantità e frequenza. Inoltre, per chiudere il cerchio, la grafica è basica e non rispecchia per niente il potenziale di un gioco di questo genere, mentre il sonoro è molto buono ma non salva i restanti problemi, che sono troppo evidenti.

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