E’ conoscenza comune il fatto che i giovani passino sempre più tempo davanti ai videogiochi oggigiorno, cosa confermata anche dai dati del Dipartimento dell’Educazione degli Stati Uniti d’America. Alcuni potrebbero basarsi su questi dati per preoccuparsi seriamente del futuro intellettuale della prossima generazione, ma Erik Martin non è d’accordo con queste paure.
Martin è a capo del programma “Games for Learning”, cioè “Giochi per l’apprendimento”, che fa capo al Dipartimento dell’Educazione e che terrà a breve una conferenza per parlare del futuro dei videogiochi e dell’educazione. Parlando al sito Ploygon, ha affermato: “Se si guarda alla vita di uno studente, quando si diplomano al liceo molti di loro hanno alle spalle una media di 10mila ore di gioco ai videogames.” Erik fa notare che si tratta quasi dello stesso periodo di tempo che i giovani trascorrono a scuola, dicendo: “potete immaginare per la maggior parte delle volte quale delle due attività sia per i giovani più avvincente o rilevante.”
Ancora oggi, i videogiochi educativi hanno alcuni stereotipi pesanti associati a loro. Portando insieme educatori e sviluppatori di videogiochi, Martin ritiene che questo possa cambiare. “Quello che vogliamo fare è prendere quella esperienza al di fuori della scuola e farla sentire tanto rilevante quanto avvincente quando sono a scuola ad imparare e fare cose, fare qualcosa che è interessante ed educativo,” dice Erik. “E’ questo il divario che vogliamo colmare.”
La Ubisoft, una delle più grandi case di pubblicazioni per videogiochi a livello mondiale, parteciperà alla conferenza e parlerà di come giochi come ad esempio “Assassin’s Creed”, che diventerà presto un film, si basano su un alto livello di accuratezza storica. “Nel corso degli anni abbiamo sentito di Università in tutto il paese che utilizzano i videogiochi per interessare gli studenti”, ha detto Michael Beadle, a capo delle pubbliche relazioni della Ubisoft. “Paragonano la storia nel gioco con quella che imparano in classe per mostrare agli studenti come quei periodi storici erano visivamente.”
La Ubisoft consulta storici e linguisti per assicurarsi dell’accuratezza di molti dei propri personaggi e gruppi. “La storia è una componente chiave dei giochi della serie di “Assassin’s Creed”“, dice Beadle, “e sappiamo che ha fatto conoscere a milioni di giocatori nel corso degli anni personaggi ed eventi storicamente rilevanti, rendendo i giocatori partecipi di eventi centrali nella storia.“