Il mondo dei videogiocatori è pieno di luoghi comuni, alcuni dei quasi sono stati sfatati proprio in questi giorni da alcune ricerche di settore.
C’è ad esempio l’adagio secondo il quale i videogiocatori che prediligono le piattaforme mobili, smartphone e tablet (e son sempre di più), siano dei “videogamers di serie B”. Non perché giochino poco, anzi! Semmai perché questa categoria di utenza…spenderebbe di meno. Ma è, poi, vera quest’asserzione? Assolutamente no.
A smentirla è stata l’istituto di ricerca Newzoo il quale ha pubblicato un interessante dossier a riguardo. Entrando nel dettaglio dei dati in esso contenuti, si evince come più di 49.3 milioni di persone compiano acquisti in-app nei videogiochi mobili per smartphone e tablet (i titoli più redditizi sarebbero, in ordine, Cash of Clans, Simpson Tapped Out, Contest Champions, Game of War, PlantsVsZombie2): scremando i dati per contesto geografico, il primato di chi investe molto in questa tipologia di giochi spetta agli Stati Uniti.
Quello che più importata di questa ricerca è che coloro che spendono molto nei giochi mobili…tenderebbero, poi, a farlo anche quando si tratta di giochi per PC e Consolle. Un solo dato esemplificativo che, però, vale per tutti. Tempo fa, Brethesda – gaming house – realizzò il gioco free to play con acquisti in app “Fallout Shelter”: era lo spin-off mobile per la versione di Fallout 4, attesissima, che sarebbe stata rilasciata per PC e Xbox One. Ebbene, il gioco in questione non solo fu una vera miniera d’oro (gli acquisti in esso previsti variano da 0,19 centesimi a 19,99 euro) tanto da fargli spodestare i titoli della serie “Saga”, ma, seppur uscito solo su iOS, gli permise di spingere molto le vendite anche della relativa versione per Pc e Consolle (appunto Fallout$).
Proprio per questi motivi, ben evidenziati da tale ricerca, le gaming house tendono a lanciare i giochi destinati alle consolle ed ai computer con delle premiere free to play destinati ai device mobili.
Un altro luogo comune sul mondo del gaming è che i videogiocatori, in genere, siano in prevalenza di sesso maschile. In questo caso, a far luce sul legame genere sessuale-videoludica, è una ricerca della research house EEDAR secondo la quale i maschi mantengono lo scettro di supergiocatori solo per quel che concerne le consolle.
Quando si passa sul piano dei device mobili, e ciò succede sempre più spesso, il primato passa alle donne (55%) che, oltre a passare più tempo dei maschietti su AlphaBetty Saga, spendono anche più del sesso forte nei giochi per piattaforme mobili (sia come acquisto dei giochi che come acquisti in-app nei free to play).
Sempre la medesima ricerca fa luce anche sui gusti di ambedue i sessi quando si trovano davanti un videogame mobile version: le donne optano per casinò e puzzle games mentre i maschietti vanno matti per gli strategici ed i giochi d’azione. Solo su un terreno la guerra dei sessi, videoludicamente parlando, cessa: con gli endless runner (es. i mitici “Subway Surfers” o “Temple Run”) che, infatti, non presentano tematiche predilette prevalentemente dall’uno o l’altro sesso.