"Half-Life: Alyx": realtà virtuale a livelli eccezionali e tanta azione in una città sottomessa

"Half-Life: Alyx" muta il proprio stile di gioco, concepisce completamente il motore grafico e l'azione unicamente sul visore virtuale ed il risultato è un titolo di altissimo livello in vari sensi.

"Half-Life: Alyx": realtà virtuale a livelli eccezionali e tanta azione in una città sottomessa

“Half-Life: Alyx” torna in grande stile dopo una lunghissima assenza, tredici anni, prima dei quali avevamo assistito alla produzione di “Half-Life”, un gioco che ampliò la concezione d’azione degli sparatutto 3D e, nel 2007, a quella di “Half-Life 2”, che diede una fisica innovativa all’azione di gioco. Con “Half-Life: Alyx”, per PC, giunge un titolo pensato unicamente per potenziare il gioco con visore virtuale e non solamente per adattarsi.

“Half-Life: Alyx” è progettato per funzionare sulla stragrande maggioranza dei visori virtuali in commercio, tranne per quello da PlayStation, puntando tutte le fiches sul tavolo di gioco su una grafica studiata ed attentissima ai particolari di tutti i tipi, senza speculare sul fatto di vivacchiare sul divertimento offerto dalla realtà virtuale. Valve ha lavorato a lungo su questo ed ha ottenuto scenari eccellenti.

Quando si gioca as “Half-Life: Alyx”si ha la sensazione netta di trovarsi in un’atmosfera desertica e parzialmente apocalittica con una profondità nella risoluzione che si assimila seriamente alla realtà, oltre che, fondamentale, un’azione senza ostacoli e rallentamenti grafici. Stona invece la velocità di gioco della protagonista, Alyx, decisamente lenta rispetto a quanto si possa immaginare, con cui ci si farà l’abitudine man mano che si avanza.

Nell’armamento affidato ad Alyx ci sono tre diversi tipi di armi da fuoco ed il gioco è studiato completamente per attaccare con queste armi, evitando la confusione di scegliere tra decine di armi nella confusione frenetica dei combattimenti e di tenere a distanza i nemici, perché il corpo a corpo è poco utile e produttivo; cercare di mantenersi a distanza dai nemici e trovare le giuste coperture è una delle chiavi per sopravvivere.

In quello che è un contesto già interessante, la grande novità di “Half-Life: Alyx” sono i guanti gravitazionali, che spostano gli elementi meno pesanti attirandoli a sé per scegliere se scagliarli contro gli avversari o se utilizzare per coprirsi o per porre ostacoli all’avanzata dei nemici. Utilizzando entrambe le mani, i guanti spostano anche gli oggetti più pesanti, mettendoli sul campo per gli usi più disparati; questa soluzione è la ciliegina sulla torta di un gioco molto ricco.

La città, City 17, messa sotto scacco dall’arrivo dei nemici di turno ricorda vagamente nelle architetture Praga e la varietà degli scenari è un bel godere per la vista con il visore virtuale, con una storia che cresce d’interesse man mano che si avanza nelle circa dodici ore di gioco. La comodità di sfruttare i controller con una sapiente programmazione dà la possibilità di giocare con movimenti reali di piccola portata, quasi da seduti, evitando lo stordimento tipico di chi usa i visori virtuali.

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