Fate ritorno a Bezoar con Hard Reset Redux

Il gioco è all'esordio sulle console, mentre sul PC è alla terza riedizione. E' uno sparatutto elettrizzante e pieno di frenesia, molto amato dai videogiocatori, che tanto ne attendevano il ritorno sullo schermo.

Fate ritorno a Bezoar con Hard Reset Redux

Bezoar e le sue mura apparivano inaccessibili da cinque anni, finchè la CD – PROJEKT (la stessa casa produttrice della gloriosa serie di The Witcher) e City Interactive (Sniper Ghost Warrior: la serie) si sono rimesse in campo per questa produzione e permettere ai guerrieri videoludici di violare le mura di Bezoar, la città fortezza che fa da fulcro all’intero gioco: Hard Reset Redux.

Partiamo l’analisi della produzione di CD -PROJEKT dal personaggio protagonista di Hard Reset Redux, il maggiore Fletcher, un combattente dell’esercito di alto grado impeganto a sorvegliare le imponenti mura della città di Bezoar da una serie di macchine bioniche senzienti (potremmo anche chiamarle “robot”) che combattono all’esterno della città. Ogni tanto capita che queste riescano a produrre una breccia nella mura della cittadella, cosicchè il maggiore Fletcher, con i suoi uomini, deve farvi rientro e sconfiggere gli androidi per riportare la pace nella città.

La campagna per giocatore singolo che si trova in questo Hard Reset Redux è molto impegnativa, ha l’incirca la durata di otto ore e, olre a risultare veramente difficoltosa, comporta l’incontro con tre boss di tutto rispetto da sconfiggere, i quali costituiscono la vera sfida presente nel gioco per i videogiocatori. Troverete nemici di vario calibro e difficoltà da sconfiggere: da dei piccoli e minuscoli robot di piccolo taglio a veri e propri “gorilla” bionici armati di tutto punto, pronti a farvi in brandelli.

Nella versione redux c’è però una novità: la comparsa dei Cyborg Zombie, veri e propri non morti che metteranno a durissima prova la vostra resistenza e registreranno la vostra caratura da videogiocatore, misurando il vostro grado di bravura in questi sparatutto.

Parlando del comparto tecnico, la grafica usata nel 2011 non è certo paragonabile con quella del 2016, ma all’occhio di un non esperto e pignolo giocatore non ci si accorge di queste grosse differenze: gli ambienti danno un buon effetto del disastro compiuto a Bezoar; gli effetti sonori sono di alto livello, mentre la musica e la colonna sonora non rispettano gli standard di qualitò che meriterebbe questo tipo di gioco.

Ricapitolando, Hard Reset Redux è un ottimo sparatutto, frenetico e divertente, che non apporta grosse novità ma che costituisce una variante ai classici sparatutto di guerra.

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