Dragon Ball Xenoverse Play Station 4: recensione soggettiva

Dragon Ball Xenoverse: una ventata d'aria fresca. Unicità, personalizzazione, ricco di possibilità. Con i suoi difetti, ma veramente un gran bel gioco. Cosa lo rende speciale? Il suo essere diverso dagli altri videogiochi che la serie ci ha offerto finora.

Dragon Ball Xenoverse Play Station 4: recensione soggettiva

Ho acquistato da qualche settimana Dragonball Xenoverse per PS4 e ne sono rimasta molto soddisfatta. È raro che un gioco mi prenda così tanto. Oltre alla storia principale, ci sono molte missioni secondarie e attività utili per guadagnare esperienza e avanzare di livello per completare le missioni principali con più facilità.

C’è una personalizzazione notevole: ci si può creare il proprio personaggio praticamente da zero, dovremo scegliere la nostra razza (Umani, Namecciani, Majin, Sayan e i combattenti del Clan di Freezer), si può potenziarlo come si vuole con i punti attributo, abilità, vestiti, accessori e molto altro. Già solo il fatto di poter modificare e “abbellire” a proprio piacimento il proprio personaggio con vestiti, accessori e quant’altro attira il giocatore.

Le razze: la differenza fra le razze non è solo estetica, ma si tratta di vere e proprie basi di partenzza; quindi dovrete scegliere in base  al vostro modo di giocare.
Ho giocato a Tenkaichi 3 per molto tempo, quindi pensai che Xenoverse sarebbe stata una copia di quest’ultimo, ma invece mi son dovuta ricredere: è totalmente diverso da qualsiasi gioco che la serie ci ha offerto fin’ora, ed è forse questo che lo rende speciale.

Non hanno voluto riproporre la solita storia che ormai conoscono tutti, bensì hanno voluto concentrarsi su un universo parallelo dove essa viene completamente distorta ed è questo che porta il giocatore ad appassionarsi a questo videogioco. Hanno apportato delle modifiche, come ad esempio l’eliminazione dei QTE (meno male, direi).

Il nostro obiettivo, è quello di tornare indietro nel tempo insieme a Trunx per fare in modo che il passato resti quello di sempre. Infatti, quest’ultimo utilizza le sfere del drago per chiedere al Drago Shenron di materializzare un guerriero in grado di aiutarlo, ovvero, noi. Infatti nel corso della storia principale, il nostro personaggio dovrà tornare indietro nel tempo per aiutare i personaggi iconici della serie a superare le nuove difficoltà presentatesi. Superate le prime missioni, ci ritroveremo a Toki-Toki City, da dove potremo svolgere missioni parallele online oppure offline, registrare team, affrontare tornei.

Ha qualche piccolo difetto, ad esempio nel pvp: molto sbilanciato nelle partite ranked, perché ci sono potenziamenti passivi che favoriscono lo spam di mosse brutali in alcune razze, quindi sono particolarmente avvantaggiati rispetto ad altre. Il gioco è veramente penalizzato dalle prestazioni dei server, essendoci frequenti disconnessioni che rendono irritante e difficile godersi l’online.

In conclusione però, un gran bel gioco. Nuovo, diverso. Con i suoi difetti, è vero, ma è veramente una svolta per i videogiochi di Dragon Ball.

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