Kubat Software prova a rilanciare un altro titolo dei giochi strategici che propongono la doppia mappa, un metodo già molto collaudato: la mappa strategica, quella in cui si trovano i territori, disposti come in un classico Risiko, l’organizzazione delle risorse ed il posizionamento dei plotoni, e la mappa di battaglia, dove gli eserciti si sfidano: così nasce “Aggressors: Ancient Rome”.
Partendo dalla storia dell’Impero Romano, il gioco parte da “Caput Mundi“, estendendosi in tutta l’Italia e successivamente in tutte le provincie europee, africane ed asiatiche che costituivano l’antico impero, il più potente della storia antica. Il gioco segue con quanta più fedeltà simile i parametri storici con una mappa ben dettagliata e discretamente particolareggiata di tutti i territori.
La difficoltà di “Aggressors: Ancient Rome” risiede, come spesso accade in questi titoli, nella gestione delle varie provincie, quando esse iniziano a diventare numerose: i problemi interni economici e sociali iniziano a diventare frequenti, i nemici ai confini iniziano a premere ed a rendere la vita difficile, la diplomazia diventa fondamentale, costante e frustrante. I parametri di difficoltà del gioco non mutano molto da quello dei titoli della concorrenza, anzi, diventano sempre più complicati.
Quando le battaglie iniziano ad intensificarsi, il problema della gestione dell’impero diventa una patata bollente che scotta e che sfugge dalle mani: provando e riprovando più partite, spesso, non si trovano le soluzioni, diventa difficile fare esperienza ed il rischio della frustrazione è sempre concreto partita dopo partita.
Pazienza (molta) e mille occhi sulla mappa strategica sono le uniche armi con cui cercare di contrastare la difficoltà esponenziale, ma non è detto che ciò possa bastare, in virtù (o con il vizio) delle tante variabili del gioco. Kubat Software poteva sfruttare questa occasione per divincolarsi dal livello estremo di difficoltà che questo genere di giochi (denominati “4X”) comportano, per renderlo accessibile a tutti, mancando l’occasione e standardizzandosi a tutti gli altri.
L’intelligenza artificiale, per i giocatori che saranno in grado di misurarsi con la sfida che propone “Aggressors: Ancient Rome”, è di ottimo livello, mentre il gioco graficamente è basico ma godibile alla vista, l’audio ed i testi sono solamente in inglese. Prevale però comunque la giocabilità, che per giocatori “novelli” diventa una condanna, portando a smettere di giocare molto presto (idem per i players con un livello medio-medio alto di esperienza): solo i più esperti e capaci, probabilmente, sapranno accettare la sfida di “Aggressors: Ancient Rome”.