"Adventure Time: I Pirati dell’Enchiridion": i personaggi più celebri della serie stavolta infestano i mari

La serie di Adventure Time, celebre saga tv di Bandai Namco che da anni riscuote successo, vede i personaggi imbarcarsi su una nave per avventure sorprendente, basiche però nello sviluppo della storia.

"Adventure Time: I Pirati dell’Enchiridion": i personaggi più celebri della serie stavolta infestano i mari

Da tempo la serie tv di Adventure Time è caratterizzata da personaggi bizzarri, situazioni surreali e comicità a go-go, così il team di Bandai Namco ha deciso di portare su PC e sulle principali consolle un mix tra gioco di ruolo ed avventura grafica, “Adventure Time: I Pirati dell’Enchiridion“, che riproduce in larga parte le storie della serie televisiva.

Se è raro vedere trasposte le serie televisive nel mondo del videogioco (molto più spesso ciò accade invece per i film), è ancor più raro cercare di essere aderenti al carattere dei personaggi e mantenere un’attinenza totale tra le due produzioni. Questo riesce bene in “Adventure Time: I Pirati dell’Enchiridion”, ma non è tutto oro ciò che luccica.

Se prendiamo in esame il copione della storia nel corso delle dieci ore di gioco (abbastanza ma esigue per un gioco di ruolo), ci si accorge ben presto che dai primi minuti di divertimento e di spasso, corroborati da una buona grafica da cartone animato, si passa ad eventi che incidono poco nel contesto di gioco e piano piano l’ilarità va a sfumare.

Il mondo di Ooo è stato sommerso e tocca ai due personaggi principali, Finn e Jake, cercare di risolvere il mistero sui mari e riportare la situazione alla normalità. Mano a mano che si procede nel gioco, si scoprono nuove isole e si aprono scenari sempre diversi, che però presentano una missione principale lineare e discretamente impostata in contrasto con missioni secondarie banali.

Il sistema di incremento dell’esperienza vi permetterà con il passare del tempo di ottenere degli importanti potenziamenti che daranno modo di affrontare i non troppi nemici del gioco, che non si fanno mai trovare in lunghe successioni. Una barra del livello e della forza sopra la testa degli avversari farà comprendere se certe zone siano da esplorare in tranquillità solo dopo aver raggiunto un maggiore livello complessivo dei protagonisti.

Ad ogni caricamento che disporrete del vostro progresso nell’avventura, oltretutto, i nemici ricompariranno tali e quali dove li avete trovati in precedenza: il beneficio per i protagonisti sarà massimo, dando modo di combatterli di nuovo, ottenendo oro ed esperienza importanti per passare a combattere gli avversari più potenti; sarà così possibile andare incontro ai pericoli maggiori con una facilità disarmante, non ripagante per gli esperti di giochi di ruolo.

Il quadro tecnico non è dei migliori: il frame rate cambia troppo, specie durante le esplorazioni in mare, creando non pochi problemi di costanza di rendimento del vostro dispositivo videoludico. Anche la storia, già piuttosto povera di spunti emozionanti, ad un certo punto pare decadere in quello che appare come un taglio degli eventi, una chiusura in anticipo rispetto alla prosecuzione naturale del copione, forse per mancanza di idee. 

“Adventure Time: I Pirati dell’Enchiridion” va ricordato e verrà ricordato probabilmente da chi ama alla follia questa serie e da pochi altri, perché gli stimoli per divertirsi, per il resto della popolazione videoludica, non saranno molti.

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