"A.O.T. 2": un titolo abbreviato per un gioco titanico

"A.O.T. 2" propone il ritorno dei titani dopo il primo capitolo della serie, "Attack of Titans", ispirato ad una notissima serie di anime giapponese, in una battaglia con tante possibilità di azione e di movimento contro i giganti.

"A.O.T. 2": un titolo abbreviato per un gioco titanico

I componenti dello studio Koei Tecmo hanno immesso sul mercato del videogioco, da qualche giorno, “A.O.T. 2”, un titolo che racchiude sotto questo acronimo il seguito di “Attack of Titan”, il primo titolo liberamente ispirato ad una notissima serie di anime giapponese che mette di fronte gli ultimi superstiti umani e i titani.

I sopravvissuti della razza umana si sono rifugiati in un’ultima roccaforte rimasta in vita e, per proteggersi, hanno costruito tre cerchie concentriche di mura, che diventano ispirazione per una nuova religione, idolatrate in quanto da loro dipende la sopravvivenza del genere umano. Dentro la cerchia più interna vive l’élite, l’aristocrazia, nella seconda cinta i mercanti, gli artigiani ed i ricchi borghesi, all’interno delle mura esterne la gente comune ed i poveri.

Il gioco comincia nel momento in cui un titano, mostruosamente più grande degli altri, con i suoi calci riesce a sfondare il muro esterno, facendo entrare in città tutti gli altri giganti. Tutto il gioco è stato prodotto tramite la supervisione di Hajime Isayama, l’autore del manga da cui è tratto questo titolo. I personaggi della prima serie, e del videogioco di partenza, vengono in rapida serie uccisi, e ne sopravvivranno pochi.

A questo punto, il giocatore si trova a creare il proprio personaggio, che sarà l’eroe che avrà il compito di eliminare tutti i perfidi giganti presenti in città. Dopo aver caratterizzato al meglio il proprio personaggio, comincia la caccia ai giganti, risalendo con corde e rampini i palazzi e le macerie per poter passare all’attacco dei titani, i quali hanno il punto debole all’altezza del collo.

Tecnicamente, “A.O.T. 2” non è stato realizzato al meglio: i personaggi sono disegnati in stile anime, il resto del mondo in un 3D che non utilizza di certo al meglio le moderne tecnologie, rendendo piuttosto evidente le forme poligonali delle strutture e degli stessi titani, troppo squadrati. Se non bastasse, “A.O.T. 2” comporta numerosi cali di frame rate con gli inevitabili e fastidiosi rallentamenti.

Quello che risalta all’occhio di chi ha giocato ad “Attack of Titans: Wings of Freedom”, il primo titolo, è purtroppo il riutilizzo di vecchie cutscene (scene animate di intermezzo) del capitolo precedente, segno di mancanza di ispirazione, rendendo la storia odierna frammentata e di difficile comprensione. Anche nei dialoghi risulta chiaro che essi sono piuttosto basici, banali e limitati nella gestione del parlato del personaggio, diviso solo nella distinzione tra maschio e femmina.

I punti che risultano più divertenti sono rappresentati dalla struttura della città, ampia e ricca di punti a cui appigliarsi, nella verticalità dell’azione che diventa fondamentale per evitare gli attacchi dei titani e per colpirli allo stesso tempo. L’azione su tre dimensioni è molto ben distribuita, ma fuori dalla città, a campo aperto, diventa ristretta. “A.O.T. 2” dura diverse ore nel completamento della campagna e conta anche su modalità cooperativa, multiplayer con match a squadre, e la modalitàPredator“.

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