Arriverà nelle sale cinematografiche del nostro paese il prossimo giovedì 17 settembre, per la regia di Thomas Vintenberg, Via dalla pazza folla (Far From the Madding Crowd), ennesimo adattamento dell’omonimo romanzo di Thomas Hardy, uno dei grandi classici della letteratura britannica ambientato in epoca vittoriana.
Il film, che ha per protagonisti Carey Mulligan e Matthias Schoenaerts, ci racconta la storia di Betsabea Everdene (portata sul grande schermo per l’appunto dalla bravissima Carey Mulligan), una giovane donna in età da marito, indipendente e testarda e proprietaria terriera che, con il suo fascino e la sua forza fuori dal comune, attira le attenzioni di tre uomini molto diversi fra loro. Primo tra tutti il fattore Gabriel Oak (interpretato dall’attore Matthias Schoenaerts), che viene attratto e affascinato proprio dalla caparbietà della giovane donna. A lui si aggiungono anche un sergente bello e temerario di nome Frank Troy (interpretato da Tom Sturridge) e uno scapolo ricco e maturo di nome William Boldwood (interpretato da Michael Sheen).
Si tratta di una storia senza tempo che mette al centro le scelte e le passioni di una donna fuori dal comune che, a suo modo, esplora la natura dell’amore, superando allo stesso tempo le mille difficoltà che la vita le pone davanti perché, come lo stesso regista, Thomas Vintenberg, ha dichiarato durante un’intervista rilasciata a ComingSoon.it: “Essere una donna indipendente non significa non amare”.
E, in merito all’ottimo lavoro del suo cast ha aggiunto: “Per me il set deve essere gioia e saggezza insieme. Adoro collaborare con gli attori, è il posto in cui mi sento a casa. Lavorare con loro e pian piano superare le barriere che la razionalità costruisce. Tutto allora diventa più vivido ed emozionante. Sono un regista molto esigente, chiedo costantemente di più ai miei interpreti, ma credo di dare loro molto in cambio. E’ una simbiosi prima umana che intellettuale o professionale. Sono sempre onesto con loro, gli dico subito quando non mi piace il loro operato, e loro lo apprezzano. Ogni attore ha una propria storia, un proprio bagaglio di film. Puoi spingerli fuori dalla loro zona di sicurezza oppure adoperarlo per spingerli ancora più dentro di esso. E’ uno dei miei strumenti più potenti come regista, e cerco sempre di spronarli a prendere decisioni fuori dai soliti schemi”.