Un disastro di ragazza: dal 17 settembre al cinema

Arriva al cinema “Un disastro di ragazza”, un film che non ci risparmia nulla degli stereotipi dei classici film d'amore a stelle e strisce ma che è anche irriverente, divertente e buffo.

Un disastro di ragazza: dal 17 settembre al cinema

Un disastro di ragazza, la nuova e ironica romantic comedy, ideata, scritta, prodotta e interpretata da Amy Schumer, famosa stand up commedia, per la regia di Judd Apatow, regista di 40 anni vergine e Molto incinta.

Il film, che riesce a rielaborare in modo originale ed in chiave comica e ironica il classico modello della romantic comedy d’oltreoceano, ci racconta le avventure di Amy, una ragazza come tante che, fin da quando era solo una bambina, ha avuto come lezione da suo padre quella di non credere che la monogamia fosse una opzione realistica. Amy è diventata una giornalista di successo, con un discreto seguito che si gode la sua vita da single passando da un ragazzo all’altro, a differenza della bella sorella minore, che invece preferisce le relazioni stabili.

È proprio durante il suo lavoro che ad Amy viene assegnato un profilo sul miracoloso medico delle star sportive, Aaron Conners. È così che tra i due inizierà una relazione basata inizialmente solo sul sesso, ma che, poco a poco, inizia a trasformarsi per Amy in qualcosa di più serio, facendola rimanere coinvolta in una serie di buffe situazioni che le faranno perdere del tutto il controllo.

Ecco cosa ha dichiarato la protagonista, Amy Schumer, sul personaggio che porta il suo stesso nome, durante una intervista rilasciata a Repubblica: “E’ un ruolo piuttosto realistico. Amy ha la fobia di tutto quello che può trascinarla lontano nelle relazioni di coppia. Ha paura di perdere il controllo e adotta continuamente dei meccanismi di difesa. Tutto quello contro cui ha lottato, soprattutto la stabilità emotiva, sta per ritorcersi contro di lei e darle un bel ceffone. Amy è una donna libera, indipendente, sicura di sé, irriverente. Crede che sia tutto normale in lei”.

E, alla domanda se Amy sia davvero lei o semplicemente un personaggio da interpretare, risponde: E’ il personaggio. Io mi sento sei mesi più avanti di lei. Diciamo che quella che vedete sullo schermo è la Schumer versione “sei mesi prima di girare il film”. “E’ il personaggio. Io mi sento sei mesi più avanti di lei. Diciamo che quella che vedete sullo schermo è la Schumer versione “sei mesi prima di girare il film”.

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