Un catanzarese nel film di Pupi Avati su Dante

Il calabrese Rino Rodio interpreta Simone de' Bardi il marito di Beatrice Portinari, personaggio storico e probabile musa ispiratrice di Dante nella Divina Commedia.

Un catanzarese nel film di Pupi Avati su Dante

È un orgoglio per il popolo calabrese la presenza di un attore catanzarese nel cast del nuovo film del regista Pupi Avati sulla vita del sommo poeta fiorentino Dante Alighieri, prodotto da Duea Film con Rai Cinema, che sarà distribuito nelle sale cinematografiche da 01 Distribution non appena termineranno le riprese a Spoleto.

Il calabrese Rino Rodio è uno dei volti noti di tante trasmissioni locali, amato dal  pubblico nella sua veste di comico, cabarettista e intrattenitore, il quale ha già recitato nel film Gli anni belli girato a Roccelletta di Borgia, con Maria Grazia Cucinotta e Ninni Bruschetta, guidati dalla regia di Lorenzo D’Amcio Carvalho, e nel film Trust – Il rapimento Getty con Hilary Swank e Donald Sutherland, guidati dalla regia del premio Oscar Danny Boyle.

“Quando ho ricevuto la chiamata di Pupi Avati per partecipare al film sono rimasto sorpreso” ha dichiarato Rodio “all’inizio pensavo fosse uno scherzo del mio amico Giulio ma poi quando ho capito che non lo era sono rimasto spiazzato, durante la telefonata mi sono rivolto al maestro dandogli del tu, del lei, del voi, ero troppo emozionato!”.

Nel film Rodio interpreta Simone de’ Bardi  il marito di Beatrice Portinari, personaggio storico e probabile musa ispiratrice di Dante nella Divina Commedia, capolavoro della letteratura mondiale, dove viene narrata la descrizione del viaggio che egli avrebbe compiuto nei tre Regni dell’oltretomba, incontrando le anime dell’Inferno, del Purgatorio e del Paradiso.

Nel film la vita del padre della lingua italiana viene raccontata dallo scrittore Giovanni Boccaccio in un’atmosfera tipicamente medievale e arricchita da meravigliosi costumi, con la presenza di attori dal calibro di Sergio Castellitto, Alessandro Sperduti e Alessandro Haber. A 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, avvenuta a Ravenna, suo luogo d’esilio, nella notte tra il 13 e il 14 settembre del 1321, sono state tantissime le iniziative culturali in tutta Italia, volte a celebrare il simbolo dell’unità del nostro Paese.

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