Il 26 giugno 2019 sul grande schermo prenderà vita il tanto atteso capitolo finale della saga di “Toy Story“. A nove anni di distanza dall’ultima uscita, Toy Story è ancora da considerarsi valido? La critica ha accolto questo film con delle perplessità, ma il responso definitivo nel complesso è comunque positivo.
Innanzi tutto “Toy Story 4” vede i giocattoli cimentarsi con l’idea della possibilità di essere venduti e di essere abbandonati non appena i loro proprietari cresceranno. Introduce, inoltre, un nuovo personaggio dal nome Forky, una posata a cui è stato dato un nuovo look in un progetto di artigianato e per questo nega il fatto che ora sia un giocattolo.
La critica in definitiva riconosce unanimamente una scarsa originalità nella stesura del racconto ma è concorde sull’enorme validità del messaggio che il film trasmette. Peter Bradshaw per il The Guardian dà al film soltanto tre stelle su cinque, affermando che il film altro non è che una ripetizione di idee precedenti, soprattutto nella trama, anche se paragonato agli ultimi film della Pixar è il migliore.
Per il The Mirror, invece, Chris Hunneysett scrive: “Con il cinema dominato da supereroi distruttivi dell’universo, la dolce marca di Toy Story di divertimento sano e leggermente spaventoso sembra quasi bizzarra, ma come genitore è bello avere un film che offre piaceri più dolci e quasi innocenti“.
The Sun invece parla attraverso la voce di Jamie East, il quale afferma che parlare della trama è secondario, perchè non rappresenta la vera forza del film. Bisogna fare attenzione al messaggio che l’opera vuole comunicare, soffermarsi sulle domande senza risposta che vogliono guidare il viaggio di auto-riflessione di Woody, ma anche di tutti noi.
Al di là dei tecnicismi, le voci della critica parlano di una storia di separazione e di perdita, che altro non può che risolversi in un’incredibile e sconvolgente lezione d’amore; perchè per conoscere il valore della perdita devi aver imparato ad amare davvero.