Ha aperto da poco i battenti ma sta già avendo un successo clamoroso la mostra su Tim Burton dal titolo “The world of Tim Burton“, nella casa del cinema alla Mole Antonelliana di Torino. L’esposizione sarà visitabile fino ad aprile: presenti 540 opere, tra cui illustrazioni, schizzi e pupazzi, tutte dedicate ai suoi film più famosi.
È dagli anni 80, dai tempi di Batman e Beetlejuice (di cui Burton dirigerà il sequel, in uscita il prossimo anno), che abbiamo imparato ad amare e conoscere il regista gotico e non convenzionale. Sposato con Helena Bonham Carter, ormai ex moglie, il suo tratto in Nightmare Before Christmas è inconfondibile: atmosfere cupe, orrorifiche e colori dark.
Il suo attore feticcio è Johnny Depp, che appare in quasi tutti i suoi film, come l’acclamato Edward mani di forbice, il remake de La fabbrica di cioccolato, Alice in Wonderland, e poi ancora Big Fish, Mars Attacks e Il mistero di Sleepy Hollow. Personaggi in guerra con il mondo, bistrattati, discriminati, lontani dalla realtà; pipistrelli, bare, teschi e scheletri sono adorati da Tim Burton, che ne riempie i suoi film, confezionati benissimo.
In un’intervista il regista rivela: “Non ho paura degli incubi, da piccolo ho sempre avuto paura della normalità, il suono della sveglia e l’andare a scuola, se non avessi fatto il regista probabilmente sarei diventato un serial killer. A chi dice che sono un genio visionario rispondo che sono rimasto lo stesso che ero da piccolo, quel bambino incompreso da tutti, anche se adesso le cose vanno meglio“.cBurton sa che la fantasia supera la realtà e il suo genere cinematografico è diventato cult.
La sua ultima creazione è la serie Mercoledì, che ha avuto un successo clamoroso. Nel 2007, alla Mostra del cinema di Venezia, Tim Burton ha ricevuto il Leone d’oro alla carriera. Ha vinto inoltre un Golden Globe nel 2008 per il miglior film commedia con Sweeney Todd – Il diabolico barbiere di Fleet Street. Il regista è stato inoltre candidato all’Oscar per il miglior film d’animazione con La sposa cadavere, del 2005, e per Frankenweenie, del 2012.