Terminate le riprese del film "Il delitto Mattarella"

Si svolgerà martedi 9 aprile la conferenza stampa di fine riprese del film "Il delitto Mattarella", presso i Cantieri Culturali della Zisa, a Palermo, nella quale interverranno personaggi quali Nello Musumeci, Gianfranco Miccichè, Luigi Miceli e il regista Aurelio Grimaldi. Il film ricostruisce fedelmente il delitto dell'ex presidente della Regione Sicilia, fratello dell'attuale Presidente della Repubblica.

Terminate le riprese del film "Il delitto Mattarella"

Sono terminate le riprese del film “Il delitto Mattarella”, per la regia di Aurelio Grimaldi, co-prodotto da Cine 1 Italia, dalla società Edilizia Acrobatica Spa e da Arancia Cinema, con il supporto della Sicilia Film Commission e Sensi Contemporanei. Dopo aver girato a Palermo, Castellammare e Corleone, Tusa e Castel di Tusa sono state le ultime locations scelte dal regista per la realizzazione di alcune scene. L’uscita del film è prevista per fine anno e il film probabilmente parteciperà al Festival del Cinema di Venezia.

L’inizio del ciak è avvenuto il 4 marzo scorso, con un ricco cast siciliano, che annovera attori quali Claudio Castrogiovanni, Domenico Ciaramitaro, David Coco, Fabio Costanzo, Vincenzo Crivello, Donatella Finocchiaro, Leo Gullotta, Tuccio Musumeci e molti altri. Un vero tributo alla memoria di Piersanti Mattarella da parte degli attori coinvolti nel progetto con una troupe tutta siciliana.

Una vicenda sulla quale il regista da anni raccoglie materiali, documenti e testimonianze. Ha voluto scrivere la sceneggiatura con l’intento di far ricordare l’onestà e il coraggio di un uomo di cui oggi non si sente più palare. Tra i personaggi, oltre al fratello Sergio Mattarella, attuale presidente della Repubblica, figura anche l’ex presidente del Senato Pietro Grasso, che quel 6 gennaio 1980 era un giovane PM titolare delle indagini sull’omicidio.

Il film ricostruisce fedelmente il delitto dell’ex presidente della Regione Sicilia, mentre andava a messa, la mattina del 6 gennaio 1980, nella centralissima via Libertà. Dalla testimonianza della vedova, Irma Chiazzese, fu il terrorista di destra Valerio Fioravanti ad uccidere il marito. Per Giovanni Falcone, che era il Giudice Istruttore del caso Mattarella, fu ucciso da neofascisti, dietro uno accordo stipulato tra Cosa Nostra, la Banda della Magliana e i NAR di Fioravanti.

In Sicilia Mattarella aveva messo insieme una giunta bianco-rossa con l’appoggio del PCI e di Berlinguer, ma aveva dei nemici all’interno del suo partito, come Lima, Ciancimino, Gioia e Nicoletti, anche se non sono mai state trovate prove certe di una loro responsabilità nell’omicidio. Il processo Andreotti portò alla luce un incontro del compagno di partito Giulio Andreotti con il boss Stefano Bontade subito prima del delitto Mattarella, ragion per cui l’onorevole evidentemente già sapeva che Cosa Nostra intendeva eliminare Mattarella, personaggio scomodo per la mafia siciliana, ma non fece nulla per impedirlo.

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