Sessant’anni per l’attore poliedrico Michael J Fox

Michael J Fox compie sessant'anni e racconta la sua lotta al Parkinson, le sue battaglie e i suoi film sbancabotteghini, noto soprattutto per il Marty McFly della trilogia di Zemeckis, Ritorno al futuro o come Alex di Casa Keaton.

Sessant’anni per l’attore poliedrico Michael J Fox

Tutti noi conosciamo Michael J Fox, il popolarissimo attore della fortunata trilogia Ritorno al Futuro, ebbene non ha mai smesso di combattere, nonostante la malattia che ha scoperto di avere a trent’anni, malato di Parkinson, ha fondato una sua associazione, per aiutare chi come lui, ne soffre, non smette mai di sorridere e ci porta un pò di gioia anche a noi.

Festeggia sessant’anni, non recita ormai più ma noi non lo dimentichiamo, in una intervista a cuore aperto al settimanale People rivelò di avere un tumore nel 2018 alla spina dorsale, a cui venne operato. Dopo questo vari guai fisici lo fecero desistere dal recitare e cadde in un periodo buio. Si riprese fortemente guardando le repliche di trasmissioni televisive famose soprattutto degli Anni ‘70.

Gli anni d’oro per lui furono gli anni 80, interprete di Casa Keaton e della fortunata trilogia Ritorno al Futuro, Voglia di vincere e il segreto del mio successo, lo ricordiamo anche nel piccolo ruolo nel 1990 di Mars Attacks a cui partecipò, tra gli attori, risultava Jack Nicholson. Vincitore di quattro Golden Globe, due Screen Actors Guild Awards e cinque Emmy Awards, una laurea honoris causa conferitagli dall’Istituto Karolinska, è entrato nei nostri cuori per la sua forza di combattere.

Pseudonimo di Michael Andrew Fox, l’attore è nato a Edmonton, in Canada, il 9 giugno del 1961. Decise di trasferirsi a Los Angeles per intraprendere la carriera da attore. Sebbene conosciuto come attore di film comici, dà anche ottime dimostrazioni di versatilità in pellicole drammatiche come Vittime di guerra di Brian De Palma con Sean Penn.

Nel 1990 interpreta Doc Hollywood – Dottore in carriera, quando era già malato. Gira comunque pellicole di rilievo come Sospesi nel tempo di Peter Jackson, Il presidente – una storia d’amore di Rob Reiner, Mars Attacks! di Tim Burton e prende parte alla sit com Spin City. Fonda così la “The Michael J. Fox Foundation” per la ricerca contro il Parkinson e sulle cellule staminali. Sempre nel primo decennio 2000 scrive un’autobiografia sulla sua malattia, e afferma: “La mia più grande paura è stata pensare che il pubblico, se avesse conosciuto la mia malattia, non sarebbe più stato capace di ridere”. 

Continua a leggere su Fidelity News