“Richard Jewell”: Clint Eastwood rischia una causa per diffamazione

Appena uscito nelle sale cinematografiche Usa, l’ultimo film di Clint Eastwood, che ricostruisce i fatti relativi all’attentato alle Olimpiadi di Atlanta, rischia di compromettere l’immagine di una giornalista morta nel 2001 che si interessò al caso.

“Richard Jewell”: Clint Eastwood rischia una causa per diffamazione

Avrà anche quasi 90 anni, ma Clint Eastwood è davvero inarrestabile. La sua vena produttiva è inesauribile, tanto da non spaventarsi davanti a nulla. Recentemente nemmeno gli incendi sulle colline che circondano gli Studios della Warner Bros lo hanno arrestato, tanto da essersi rifiutato di lasciare il set giustificandosi con un telegrafico “Devo finire!”.

E a quanto pare, questa grande dedizione per il lavoro sta dando i suoi frutti: il suo ultimo film Richard Jewell, oltre ad aver convinto la critica, sta anche riscuotendo il consenso del grande pubblico, che con la pellicola ha modo di tornare indietro a luglio 1996, quando gli Usa vennero sconvolti dagli attentati alle Olimpiadi di Atlanta.

Così come già avvenuto con American Sniper, il film si presenta come una storia vera che vuole ricostruire le vicende di Richard Jewell, una guardia giurata accusata di aver architettato l’attentato al solo fine di essere premiato come l’eroe che avrebbe poi salvato molte persone. E in effetti fu grazie al suo coraggio se il bilancio dell’esplosione della bomba si limitò a “soli” due morti e 111 feriti.

Inizialmente considerato un eroe, Richard Jewell divenne presto oggetto della curiosità morbosa della stampa, che nel frattempo si era convinta che l’uomo fosse coinvolto nell’attentato. Per tre mesi fu costretto a vivere asserragliato in casa, circondato dai giornalisti che lo braccavano nella speranza di poter scoprire qualcosa sul suo conto. Per fortuna ogni accusa decadde qualche mese dopo, ma Richard Jewell non riuscì più a riprendersi da quel bombardamento mediatico che lo aveva ritratto come un criminale senza scrupoli.

Questa storia all’apparenza molto avvincente, oggi rischia però di mettere nei seri guai l’attore e regista che si è fatto conoscere nel mondo non solo con i western, ma anche per dato vita alla saga dell’ispettore Harry Callaghan. In Richard Jewell si insinua infatti che nell’isteria mediatica sorta a seguito della ricerca di prove contro Richard Jewell, la giornalista Kathy Scruggs che prestava servizio per l’Atlanta Journal-Constitution, si offrì carnalmente all’agente dell’Fbi che seguiva le indagini, dal quale sperava di ottenere le informazioni necessarie per uno scoop.

Una simile insinuazione ha mandato su tutte le furie i vertici dell’Atlanta-Constitution, che con l’aiuto dell’avvocato Martin Singer, meglio conosciuto come “il cane da guardia delle star”, ha minacciato una causa per diffamazione qualora la reputazione della Scruggs non sarà restaurata nei titoli di testa. La donna infatti non ha più modo di difendersi, essendo morta nel 2001 all’età di 42 anni a seguito di una overdose da farmaci.

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