Regression: il film di Alejandro Amenábar dal 3 dicembre al cinema

Regression, il nuovo film del regista cileno Alejandro Amenábar, arriverà nelle sale italiane il 3 dicembre.Il nuovo film, un thriller ambientato nel 1980 in una piccola cittadina del Minnesota, vanta nel cast attori del calibro di Emma Watson e Ethan Hawke

Regression: il film di Alejandro Amenábar dal 3 dicembre al cinema

Regression, il nuovo film del regista cileno Alejandro Amenábar, arriverà nelle sale cinematografiche del nostro paese giovedì 3 dicembre.Il nuovo film, un thriller ambientato nel 1980 in una piccola cittadina del Minnesota, vanta nel cast attori del calibro di  Emma Watson e Ethan Hawke, accompagnati da David Thewlis, Devon Bostick, Aaron Ashmore e Dale Dickey.

La storia che ci viene raccontata in Regression è quella di un uomo che viene arrestato con l’accusa di aver abusato sessualmente di sua figlia. L’uomo, nonostante non abbia nessun ricordo dei reati dei quali è accusato, ammette la propria colpevolezza. È proprio per far sì che l’uomo ricordi gli avvenimenti per i quali si dichiara colpevole che viene richiesto l’aiuto di uno psicologo, grazie al quale l’uomo riesce a rivivere quei ricordi e coinvolge un poliziotto come suo complice nel crimine.

Dopo ciò, anche il figlio dell’uomo, e con lui tutti gli altri abitanti della piccola cittadina, all’improvviso iniziano a ricordare eventi in precedenza rimossi che hanno come oggetto orribili abusi. Nel contempo, nei notiziari locali si fa strada l’idea che il tutto sia causato da un culto satanico che oramai da anni starebbe eseguendo riti che prevedono orge e sacrifici di animali e bambini.

Dato che, ad un certo punto, eventi analoghi iniziano a capitare nell’intero paese, gli agenti iniziano ad allarmarsi e pensano di trovarsi davanti ad una vera e propria cospirazione nazionale, forse di natura soprannaturale. Forse non si trattava per niente di un abuso e dietro a questo si nasconde una verità ancora peggiore.

Il regista, Alejandro Amenábar (quello, per intenderci, di film come The Others (2001) e Agora (2009)), intervistato da Alfonso Rivera per cineuropa.org in merito al film, ha dichiarato: “[…] è un film […] telegrafico. Non volevo un film denso: non ci sono prodezze di montaggio o con il suono, né effetti speciali, ma volevo che la trama A portasse a B e questa a C, volevo che fosse emozionante. Per questo penso che gli spettatori non si annoieranno e potranno seguire la storia facilmente, perché non ci sono tante sottotrame, ma una sola principale”.

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