Ci sono alcuni registi che fanno parte della storia del cinema: se avessero praticato un lavoro diverso, oggi tutti noi non godremmo dei piccoli capolavori partoriti dalle loro menti geniali. E’ questo il caso del regista Quentin Tarantino, che in una recente intervista su un podcast, ha rivelato di essere un amante del cinema sin dai tempi della scuola, ma di essere stato ostacolato dalla sua famiglia.
Il regista, infatti, non ha una bella storia alle spalle: la madre, infermiera, rimase incinta a sedici anni e dopo l’abbandono del suo compagno, musicista, si dedicò da sola alla crescita di suo figlio, ostacolandolo in ogni maniera, nella realizzazione dei suoi sogni. Dopo l’abbandono scolastico, Quentin, per focalizzarsi sul cinema, iniziò a scrivere sceneggiature ed a lavorare come maschera nelle sale cinematografiche, ma venne contrastato da sua madre che fece di tutto per farlo desistere.
Egli racconta di non essere in debito con la donna che lo ha cresciuto, tanto che l’ha sempre allontanata dalla sua vita; anche e soprattutto quando ha raggiunto il successo. Afferma: “non le ho neanche comprato una casa, non le devo nulla, non ha mai creduto in me”. Il regista lamenta le continue filippiche della madre durante l’infanzia, e la delusione di lei di non averlo visto proseguire gli studi.
Il loro rapporto è sempre stato burrascoso, e lui non si sente in colpa per nulla, tuttavia l’ha invitata al suo matrimonio e le ha fatto conoscere il suo nipotino Leo. Si può dire che, dobbiamo ringraziare la sua costanza e la sua dedizione , se oggi abbiamo uno dei registi più talentuosi del panorama cinematografico statunitense.
Sono sue infatti piccole perle come “Le Iene“che lo hanno consacrato come regista negli anni Novanta; l’intramontabile “Pulp Fiction“, che gli ha fatto vincere la Palma d’oro al Festival di Cannes, conquistare l’ambita statuetta per la miglior sceneggiatura originale ai Premi Oscar 1995.
Ai premi Oscar 2013, si è aggiudicato la sua seconda statuetta per la migliore sceneggiatura originale del film “Django Unchained“. Fino al più recente “C’era una volta ad Hollywood“: pellicola che si è aggiudicata due statuette alla cerimonia dei Premi Oscar 2020 (per miglior attore non protagonista Brad Pitt e migliore scenografia). Dal 21 dicembre 2015, il suo nome è presente tra le celebrità della Hollywood Walk of Fame.