Quello che non sapevate su Jurassic Park, il capolavoro di Spielberg

Il film mito di Spielberg e la sua lavorazione difficile, una spina nel fianco per il regista premio Oscar, tutti i retroscena e tutto ciò che non sapevamo sul film più amato di tutti i tempi.

Quello che non sapevate su Jurassic Park, il capolavoro di Spielberg

Mentre Jurassic World il Dominio campeggia ancora nell’aria ed è un pò deludente vogliamo parlare di un mito indiscusso degli anni 80 di noi millennials, questo film Jurassic Park è il più amato e indiscusso di tutti i tempi, ha ottenuto il plauso della critica ai tempi e si sono anche divertiti a girarlo.

Tanto che i diritti del libro di Michael Crichton che lo ha ispirato furono comprati già prima della lavorazione del film e del suo finale, E forse il successo di un film come Jurassic Park è da ricercare proprio nell’amore e nella passione che sono stati utilizzati per realizzare la pellicola e portarla in sala.

Eppure per il regista non fu affatto facile girare questo film, Questo perché durante la lavorazione della post-produzione del film Spielberg era impegnato nella realizzazione di un’altra pietra miliare della sua filmografiaSchindler’s List. La lavorazione di Schinder’s List richiese molto impegno al regista, sia dal punto di vista concreto sia da quello emozionale: il che lo spinse a supervisionare il lavoro conclusivo di Jurassic Park senza essere presente.

Il lavoro era così stancantepsicologicamente ed emotivamente – che a un certo punto Spielberg sentì l’entusiasmo per Jurassic Park svanire. Non riusciva effettivamente a stare sul set e discutere con gli esperti degli effetti speciali su come dovevano muoversi i dinosauri, questo perchè aveva problemi con l’altro film di cui avrebbe solo dovuto essere il produttore.

Il film Shindler List doveva essere diretto da Roman Polanski che effettivamente rifiutò in quale si sentiva troppo coinvolto dal tema trattato in quanto Polanski, infatti, fu costretto a emigrare dalla Polonia alla tenera età di otto anni per sfuggire alle legge razziali. E perse la madre nei campi di concentramento. Quando venne a sapere la storia del collega, Steven Spielberg si scusò per aver fatto l’offerta e decise dunque di dirigere lui stesso il film. 

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