Molti giornali stanno pubblicando le prime recensioni in anteprima del film “La Torre Nera” (The Dark Tower), diretto da Nikolaj Arcel con Idris Elba e Matthew McConaughey. Nonostante le varie opinioni in merito, le molte considerazioni fatte a partire dal classico paragone libro-film, tutti sembrano più o meno concordare sul fatto che uno dei più grandi difetti del film è il basso investimento e quindi le poche risorse per la produzione di quello che poteva essere un colossal.
“La Torre Nera” si basa sul primo romanzo della saga di Stephen King, L’ultimo cavaliere. Com’era già stato annunciato, la trama diverge molto da quella del libro, e non si tratta nemmeno di un sequel, come alcuni avevano ipotizzato. Se siete fan della saga letteraria preparatevi a vedere una storia completamente diversa, chi ha già assistito alle prime proiezioni in anteprima ha dichiarato “Dal libro il film prende alcuni dei personaggi e alcune sue location, tutto qui. La storia è completamente diversa.”
Se quindi stavate aspettando una versione cinematografica del romanzo di Stephen King purtroppo ne rimarrete delusi. A quanto pare non sembra soddisfare molto anche chi il libro non l’ha proprio letto. Con una durata di appena 95 minuti sembra non riuscire a convincere pienamente gli spettatori i quali hanno percepito il film come una forzatura, un film voluto dagli Studios ma non adeguatamente sostenuto dal budget e dai limiti creativi.
Tuttavia non si può ritenere un brutto film e gli aspetti positivi hanno un loro peso. Le interpretazioni di Idris Elba, l’ultimo leggendario pistolero Roland Deschain, e Matthew McConaughey, lo stregone immortale Walter Padick, convincono tutti tanto da essere considerate il punto forte del film. Non altrettanto incisiva risulta essere l’interpretazione di Tom Taylor, Jake Chambers, che risulta un po’ debole nella veste di protagonista.
Una trama che non fa materialmente tempo a svilupparsi in 95 minuti, effetti speciali quasi inesistenti e un approccio alla storia troppo piatto e disinteressato. Il tutto contrapposto alla meravigliosa interpretazione dei due attori protagonisti, ai piccoli “easter eggs” ispirati ad altre opere firmate King e alla giusta, seppur castrata, ambizione. Un film che poteva essere grande.