Muore a 50 anni Alessandro De Santis, il Lillo di "Johnny Stecchino". Cordoglio di Benigni

È morto a 50 anni Alessandro De Santis, interprete di Lillo nella commedia "Johnny Stecchino" di Roberto Benigni. "Abbiamo ricevuto una sua lettera di cordoglio, ci ha colpito", commenta la famiglia. I funerali giovedì a Roma.

Muore a 50 anni Alessandro De Santis, il Lillo di "Johnny Stecchino". Cordoglio di Benigni

È scomparso a Roma l’attore Alessandro De Santis, diventato famoso in tutta Italia per aver interpretato il ruolo di Lillo nella commedia di Roberto Benigni “Johnny Stecchino“. Alessandro aveva 50 anni, ed era affetto da sindrome di Down.

La notizia della sua morte è stata data dalla famiglia dell’attore, che ha annunciato anche che i funerali si svolgeranno giovedì 4 agosto presso la Chiesa di San Frumenzio a Roma, in zona Prati Fiscali.  “Abbiamo ricevuto anche una lettera di cordoglio da Benigni e questo ci ha molto colpito“, hanno commentato i parenti di Alessandro.

Nella commedia del 1991, Benigni interpretava il doppio ruolo di Dante Ceccarini, come autista di scuolabus per ragazzi portatori di disabilità a Cesena, e il suo sosia Johnny Stecchino, un boss mafioso pentito e latitante. De Santis interpretava Lillo, amico di Dante, e protagonista di una delle scene più controverse del film.

Alla fine della pellicola infatti, al suo ritorno da Palermo, Dante suggerisce a Lillo: “Se vai a Palermo, non toccare le banane, lasciale perdere, non le mangiare. Hai capito? Perché sono permalosi, ci tengono, ti sparano“, e poi gli consegna in regalo una busta con quella che lui crede essere una “medicina” per il diabete. La busta in realtà contiene cocaina, e dopo averne inalata troppa, Lillo si alza ed inizia a correre, inseguito da Dante.

La scena in questione provocò così tanto scalpore da essere addirittura censurata quando, nel 1992, il film arrivò negli Stati Uniti. La pellicola fu un grande successo in Italia, conquistando un David di Donatello, due Nastri d’argento e due Ciak d’oro. Nonostante l’accoglienza tiepida da parte della critica, il film fu amato tantissimo dal pubblico, diventando un classico della commedia italiana degli anni ’90. Incassando 42 miliardi di lire, la pellicola ottenne il primo posto nei fil più visti nella stagione 1991-1992.

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