Morto Raffaele Pisu: attore comico e poliedrico

Aveva 94 anni Raffaele Pisu, conduttore e comico televisivo, prigioniero dei nazisti per 15 mesi: seppe poi raccontare l'Italia del dopoguerra. Noto per "Italiani brava gente", "L'amico del giaguaro", "Striscia la notizia" e "Nobili bugie"

Morto Raffaele Pisu: attore comico e poliedrico

Si è spento, a 94 anni, l’attore Raffaele Pisu. Si trovava all’hospice di Castel San Pietro, un comune di Bologna, città che gli ha dato i natali il 24 maggio 1925. Ha conosciuto in prima persona la seconda guerra mondiale, in particolare quando, per 15 mesi, fu imprigionato in un campo di concentramento tedesco.

Pisu ha raccontato, grazie alla sua esperienza di ex partigiano, alla sua comicità e alla possibilità di condurre servizi radiofonici e televisivi, l’Italia del Dopoguerra.

L’intensa attività di Pisu

Raffaele Pisu ha partecipato a trasmissioni di successo nazionale: “L’amico del giaguaro” (1961-1964), “Ma che domenica amici” (1968-1969) e “Senza rete” (1968 – 1975). È ricordato tra i protagonisti di “Italiani brava gente” di Giuseppe De Santis (1965), capolavoro cinematografico restaurato e presentato all’ultima Festa del Cinema di Roma.

Attore capace di passare da un personaggio all’altro, anche se di caratteri ed età diversi, Pisu viene descritto da bologna.repubblica.it come “istrionico, sarcastico, poliedrico: poteva passare dalla recitazione di ruoli drammatici ad animare Provolino, celebre pupazzo televisivo per i bambini degli Anni Settanta”.

Ha lavorato assiduamente nel mondo del cinema. Si possono contare ben 37 film e, tra questi, è obbligatorio citare “Le conseguenze dell’amore” (2004). L’ultima volta che è apparso da protagonista è stato nel 2018, nella commedia noir “Nobili bugie“. Con lui c’erano Claudia Cardinale e Giancarlo Giannini, il figlio Antonio Pisu alla regia e Paolo Rossi Pisu, figlio naturale scoperto 4 anni fa, produttore con la Genoma Films. Nel 1989 ha condotto, insieme a Ezio Greggio, “Striscia la notizia” su Canale 5. Occasione per farsi conoscere dalle nuove generazioni.

Lo scorso autunno il presidente della Repubblica Sergio Mattarella lo aveva ricevuto al Quirinale in udienza privata: l’occasione fu il restauro di “Italiani brava gente“. Anche Bologna, la sua città, fu riconoscente a Raffaele Pisu, tra i fondatori del teatro La Soffitta e, qualche mese fa, gli ha consegnato “l’onorificenza della Turrita d’oro e una retrospettiva alla Cineteca” scrive bologna.repubblica.it.

Antonio Pisu ha annunciato la morte del padre sui social, con parole commuoventi: “Grazie per avermi reso per sempre quel bambino con un sacco di avventure stupende da raccontare vissute insieme al suo papà”. Esperienze che non si possono dimenticare: “Quella felicità però me la ricordo ancora troppo bene e muoio dalla paura di non ritrovarla mai più. Ciao papà, che il viaggio ti sia lieve“. Con le parole una foto di quand’era bambino felice con papà e mamma: “Eravamo proprio belli tutti e tre insieme. Abbiamo riso, sperato, sperperato e goduto. Insieme. Sempre“.

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