"Mektoub, My Love: Intermezzo", scene hard nel film Abdellatif Kechiche: critiche a Cannes

Il film "Mektoub, My Love: Intermezzo" di Kechiche ha generato critiche: le scene dove si consumano rapporti intimi sembrano essere reali. Il regista era stato attaccato anche per il suo film "La vita di Adèle" con il quale vinse la Palma d'Oro.

"Mektoub, My Love: Intermezzo", scene hard nel film Abdellatif Kechiche: critiche a Cannes

Il regista Abdellatif Kechiche ha scioccato Cannes con il suo nuovo film dal titolo “Mektoub, My Love: Intermezzo“. La trama del film tratta di una giornata passata al mare di un gruppo di ragazzi e belli. La gita al mare si conclude con una serata in discoteca, dove il gruppo di giovani, balla a ritmo di musica in maniera provocatoria e sensuale. Il film ha fatto discutere per le numerose scene hard della durata di 15 minuti. Nelle medesime vengono lungamente inquadrati i corpi delle donne da ogni prospettiva. Numerose le inquadrature nelle quali le scene hard mostrano passare sullo schermo immagini di rapporti intimi, che nulla lasciano all’immaginazione. 

Il nuovo film Di Abdellatif Kechiche dal titolo “Mektoub, My Love: Intermezzo” ha generato scandalo a Cannes, così come fece 6 anni fa, quando vinse la Palama d’oro, con il film “La vita di Adèle“, un film che trattava una storia d’amore fra due ragazze. Le due protagoniste, Adèle Exarchopoulos e Léa Seydoux, lo accusarono di avere subito pressioni psicologiche poiché costrette a girare ù volte, dal contenuto spinto e con pretese assurde. Anche qui l’accusa è rivolta al fatto che il regista voleva contenuti hard reali e non simulati.

Durante la proiezione del film “Mektoub, My Love: Intermezzo”, di Abdellatif Kechiche a Cannes buona parte del pubblico presente ha deciso di abbandonare la sala per non vedere le scene hard definite troppo spinte e volgari.

Una testimone presente sul set, della quale non si conosce il nome, ha asserito che il regista ha fatto pressioni psicologiche di una certa rilevanza agli attori. La richiesta del regista era legata alla sua volontà che le scene fossero perfette e reali.

A tal proposito ha costretto i ragazzi ha girare le scene della discosteca fino a notte fonda, stremandoli e a fatto loro pressioni affinché le scene intime fossero reali. 

In un primo momento gli attori non erano concordi, ma siccome erano presenti dosi massicce di alcolici, consumati abbondantemente anche dagli stessi attori, alla fine il regista è riuscito nel suo intento: le immagini che riproducono l’intimità sono reali scene hard. Se la dichiarazione della testimone fosse reale, tale accusa avrebbe una rilevanza significativa. Soprattutto perché il regista è stato indagato per aggressione se**uale ad un’altra attrice e il procuratore di Parigi avrebbe aperto un’indagine contro di lui.

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