Mauro Di Francesco svela perché ha smesso di recitare: “Ho la nausea del palco”

Conosciuto come l’enfant prodige del mondo dello spettacolo, Mauro di Francesco, indimenticabile interprete di “Sapore di Mare 2”, non vuole più saperne di cinema e televisione. Nulla potrebbe fargli cambiare idea, se non una chiamata di Sorrentino.

Mauro Di Francesco svela perché ha smesso di recitare: “Ho la nausea del palco”

Diventato famoso a seguito delle sue interpretazioni in Sapore di Mare 2, Attila flagello di Dio e Abbronzatissimi, Mauro Di Francesco ha concesso una lunga intervista al quotidiano Il Tempo. Qui l’attore 68enne si è per lo più soffermato su quale ragione lo abbia negli ultimi anni tenuto ai margini del mondo dello spettacolo. Lui che era diventato una celebrità, oggi si è ritirato in campagna in Toscana, lontano dai riflettori del cinema e della televisione.

Come precisato, la sua è stata una scelta ben ponderata. “Ho proprio deciso di non fare più questo lavoro” ha esordito attestando quella che è una crisi di rigetto verso progetti cinematografici e televisivi giudicati improponibili. Non è quindi vero che viene intenzionalmente evitato. Il problema sarebbe da ricercare altrove: “il fatto è che mi è venuta la nausea del palco”.

Pur non rinnegando il periodo d’oro da lui vissuto negli anni Ottanta e Novanta, Mauro di Francesco ci tiene a ribadire che non ha nessuna intenzione di girare cinepanettoni e affini. “Non voglio fare come Boldi, ecco”. Lui che è nato in teatro da padre scenografo e direttore di palco, al giorno d’oggi non vede nulla di particolarmente allettante nel settore. L’unico regista che potrebbe però stuzzicarlo, smuovendolo dalle sue radicate convinzioni, è Paolo Sorrentino.

Ma anche in quel caso non accetterebbe ad occhi chiusi: prima dovrebbe conoscere il copione e capire se ne valga la pena. Ad ogni modo si farebbe convincere solo qualora gli venisse proposto un ruolo importante. Mauro Di Francesco ha poi avuto modo di parlare di quelli che per molti sono stati i mitici anni Ottanta. Pur ammettendo di essersi divertito tanto, l’attore vuole ricordare che molto di quello che si dice su quell’epoca è in fin dei conti una leggenda.

Ma se c’è una cosa che non sopporta, è quello di essere attaccato ogniqualvolta posti delle foto con Abatantuono e Smaila, specie se nello scatto tengono in mano un bicchiere. Essere trattati come dei tossici, è una delle cose che proprio non riesce a digerire, così come la diceria sul fatto che lui fosse un playboy. “Anche qui girano leggende. Sono alto un metro e 68, un po’ “paciarotto” ha concluso l’attore e cabarettista milanese, lasciando intendere che anche in questo caso, le voci messe in giro sarebbero prive di fondamento.

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