A pochi giorni dal gravissimo ictus che lo ha colpito improvvisamente, Luke Perry è morto a soli 52 anni. L’attore americano, diventato idolo delle adolescenti di tutto il mondo negli anni ’90 grazie al ruolo del tormentato Dylan McKay in “Beverly Hills 90210”, è venuto a mancare lunedì mattina all’ospedale St. Joseph di Burbank.
Luke era circondato da familiari ed amici al momento della sua scomparsa. Al suo capezzale si trovavano infatti i figli, Jack e Sophie, la fidanzata Wendy Madison Bauer, l’ex moglie Minnie Sharp, la madre Ann Bennett, il patrigno Steve Bennett, il fratello Tom Perry, la sorella Amy Coder e molti amici stretti.
L’attore americano era stato colpito da un ictus lo scorso mercoledì, e le sue condizioni di salute erano apparse subito gravissime. Pare che quando l’ambulanza sia arrivata alla casa dell’attore, Luke fosse ancora cosciente ed in grado di rispondere alle domande dei soccorritori, ma le sue condizioni sono deteriorate rapidamente, ed in ospedale i medici hanno dovuto farlo entrare in coma per cercare di dare al suo cervello la possibilità di riprendersi.
Nato Mansfield, Ohio, Perry aveva iniziato a recitare nei primi anni ’80, prima di ottenere la fama mondiale grazie al teen drama “Beverly Hills 90210”.
Proprio mercoledì, poche ore prima che si diffondesse la notizia dell’ictus, era stato annunciato un reboot di “Beverly Hills 90210” nel quale il cast originario sarebbe tornato ad interpretare non i famosi personaggi del teen drama, ma versioni esagerate di loro stessi.
Luke non aveva firmato per fare parte del remake, accettando solo di fare alcune comparsate a causa degli impegni lavorativi.
Negli ultimi anni era tornato sul piccolo schermo con un nuovo teen drama, la serie “Riverdale”, nel quale interpretava il padre di Archie, uno dei protagonisti dello show. Tra i suoi ultimi ruoli al cinema, una piccola parte nell’ultimo film di Quentin Tarantino, “Once Upon a Time in Hollywood“, incentrato sui delitti di Charles Manson e della sua “famiglia”.