Londra celebra Stanley Kubrick al Design Museum

Dal 26 aprile al 15 settembre 2019, in occasione dei 20 anni della scomparsa del regista newyorkese, il Design Museum di Londra celebra il cinema di Stanley Kubrick con una mostra dedicata ai suoi film.

Londra celebra Stanley Kubrick al Design Museum

Sono ormai trascorsi 20 anni dalla scomparsa di uno dei più grandi registi di sempre, ovvero Stanley Kubrick, regista ancora oggi amato e osannato dai colleghi quanto dalla gente comune. Per questa occasione il Design Museum di Londra ha allestito “Stanley Kubrick: The Exhibition“, una mostra dedicata ai film realizzati dal regista newyorkese, curata da un amico di lunga data del regista in collaborazione con suo cognato. Dal 26 aprile al 15 settembre 2019 i visitatori avranno la possibilità di visitare le 10 stanze tematiche della retrospettiva, ognuna dedicata ad un suo film, che illustrano il ruolo e l’importanza che architettura, design e arredamento, alla stregua dei personaggi, hanno sempre avuto all’interno della sua filmografia.

La mostra arriva nella capitale inglese dopo essere già stata ospitata in altri Paesi, come la Germania e la Corea del Nord, e racconta il genio ossessivo di Kubrick esplorandone la padronanza dell’intero processo creativo del film come regista, narratore, scrittore e montatore. Il Premio Oscar nel 1969 per gli effetti speciali di “2001: Odissea nello spazio” nella sua lunga carriera ha affrontato diversi generi cinematografici: il noir con “Il bacio dell’assassino”, il thriller di “Rapina a mano armata”, la satira politica ne’ “Il dottor Stranamore”, la fantascienza di “2001: Odissea nello spazio”, la fantascienza sociologica in “Arancia meccanica”, il genere storico in “Barry Lyndon” e “Spartacus”, l’horror di “Shining”, il genere di guerra con “Full Metal Jacket”, “Orizzonti di gloria” e “Paura e desiderio”, il genere drammatico con “Lolita” e il dramma psicologico in “Eyes Wide Shut”.

Quella che la mostra porta alla luce è una personalità ricca quanto meticolosa e inflessibile, una mente inquisitrice che percepiva ogni sua pellicola come un’opera organica, pensata ed elaborata in ogni singola componente allo scopo di ottenere una resa estetica pura. Conosceva ogni aspetto della lavorazione e del design di una pellicola e voleva sapere sempre che cosa motiva le decisioni di un designer. Esercitava un controllo maniacale sui suoi lavori, scegliendo con grande cura i suoi collaboratori, in quanto in quegli anni la grafica video era ancora ad uno stadio più o meno iniziale e una buona parte degli effetti speciali e delle scenografie era realizzato a mano da artisti e designers all’avanguardia. Il film è per Kubrick un microcosmo di segni e rimandi, una struttura di senso a cui concorre ogni elemento e che, come ogni buon prodotto di design, deve essere prima progettato e poi realizzato secondo un concept ben preciso e studiato.

Londra ricorda Kubrick e la sua filmografia celebrandone l’opera con un’esposizione che si sviluppa attraverso un percorso espositivo che copre un arco temporale di oltre 30 anni della sua carriera ed è composta da oltre 700 tra reperti, film, video, sceneggiature, testi, disegni, schizzi, abiti di scena, come i vestitini azzurri delle due gemelline di “Shining” o quelli bianchi dei drughi di “Arancia meccanica”, macchine da presa e documenti di grande valore, provenienti da collezioni pubbliche e private sparse nel mondo. Su schermi ad alta risoluzione, posizionati lungo le pareti delle sale, sono proiettate le scene più famose dei suoi film ma anche materiale inedito e scene tagliate, mai viste in precedenza.

La mostra include anche importanti oggetti realizzati per i film da noti designers internazionali come Ken Adam, set designer che per Kubrick realizzò la war room del Dottor Stranamore, con le sue pareti triangolari e l’immenso lampadario circolare, Hardy Amies, Saul Bass, Milena Canonero, oltre a dipinti e fotografie di altri importanti artisti. Il visitatore viene accolto all’ingresso della mostra dalla fedele riproduzione del tappeto sul quale, a bordo del suo triciclo, pedala il piccolo Danny in “Shining”, mentre esplora i corridoi dell’albergo in cui la famiglia è andata a vivere per la stagione invernale e che prelude la memorabile scena con le due inquietanti gemelline, citazione diretta di uno scatto di Diane Arbus intitolato “Identical Twins”.

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