"La storia infinita" compie 40 anni

Il capolavoro tedesco di Wolfgang Petersen compie 40 anni Ecco svelati tutti i retroscena del film di cui non eravate a conoscenza.

"La storia infinita" compie 40 anni

Il 20 luglio 1984 usciva in Germania il capolavoro del compianto Wolfgang Petersen, basato sull’omonimo romanzo di Michael Ende, stiamo parlando de “La storia infinita“, entrato nell’immaginario collettivo grazie a personaggi come Atreyu e il cavallo Artax – il primo trauma adolescenziale – e il nulla. Scopriamo alcune curiosità sul dietro le quinte del film tedesco più costoso degli anni 80.

Forse non tutti sanno che ha debuttato nella Germania Ovest il 6 aprile 1984, e poi è uscito nelle sale statunitensi il 20 luglio dello stesso anno; l’imperatrice bambina, che all’epoca aveva solo undici anni, perse due denti da latte sul set, siccome il regista non voleva che recitasse in quelle condizioni le fece indossare dei denti finti con cui non sapeva parlare bene, causandole balbettio e problemi di linguaggio; oggi è una coreografa.

Colui che interpretava Il Maghetto è scomparso nel 2020 a Berlino, l’attore che ha interpretato Atreyu, oggi un apprezzato tatuatore, che ha abbandonato il mondo del cinema, ha rischiato la vita sul set durante la scena contro il nulla ed il lupo Gmork quando ricevette una zampata rischiò di perdere l’occhio, lo scrittore Ende da cui è tratto il film non apprezzò le modifiche fatte e il riadattamento del film e cercò di far cancellare il proprio nome dal titolo.

Tutti e tre gli attori principali hanno abbandonato il mondo del cinema, Bastian è oggi un fotografo. La maggior parte delle scene furono riprese agli studi Bavaria Filmstadt di Monaco, in Germania. Alcuni esterni in Spagna, le location interne a Gastown, un piccolo sobborgo di Vancouver, nella British Columbia, se oggi andate a Babelsberg, vicino Berlino, potrete vedere l’attrazione con molti dei personaggi iconici del film.  Piccoli effetti speciali li realizzarono al Filmpark Babelsberg di Potsdam vicino a Berlino.

Fu girato in una delle estati più calde mai registrate in 25 anni in Germania, causando problemi sul set, nel film non venne mai rivelato il nome che Bastian grida alla finestra nella scena finale sotto la pioggia, il nome di sua madre per salvare la principessa bambina, ma nel libro si il nome era MoonchildSteven Spielberg contribuì al montaggio e al marketing per il mercato americano. In Europa se ne occupò La Warner Bros. Correte a rivederlo su Prime Video, Falcor vi aspetta per volare con lui!

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