Ora nelle sale potete ammirare il finale della trilogia di Jurassic World con Chris Pratt e Bryce Dallas Howard solo che al cast si aggiungono gli attori originali di Jurassic Park che danno tutto un altro tono al film, Sam Neill, Laura Dern e Jeff Goldblum. Un finale nostalgico quindi dove i dinosauri scappati al controllo dell’uomo di nuovo saranno liberati.
Inutile dire che non c’è paragone con Jurassic Park, manca quell’appeal del parco a tema giurassico, con questo finale si vuole chiudere più che altro una saga epocale, c’è da dire che gli attori degli anni 90 sono un spanna sopra agli altri anche a distanza di trent’anni in un film che funziona per stereotipi ambulanti.
Infatti l’attore in moto seguito dai velociraptor ammaestrati già è apparso poco credibile, più che altro si può constatare un pò di tensione emotiva, stavolta i dinosauri più cattivi sono ammaestrati, mansueti e specie da salvare e proteggere, una sorta di empatia verso i dinosauri, giusto l’inseguimento a Malta tira un pò su i toni.
Ma siamo ben lontani dal parco di John Hammond, del capolavoro di Spielberg in questa trilogia sembra più di assistere ad una sorta di Godzilla in chiave di dinosauro, poca suspence, le citazioni sono tante, che vanno dai western alla John Ford allo Spielberg anni 80 di Indiana Jones fino a George Lucas e a certi Mission Impossible o Bond-movie, il film cerca una sua originalità in piaghe bibliche, clonazioni e complotti, ma manca il mordente.
Il solito villain che vuole sacrificare il mondo, una mera operazione fan service come già avvenuta per Spiderman No Way Home, vengono ingaggiati nuovi personaggi come la volitiva pilota di cargo Kayla Watts (DeWanda Wise), una sorta di Han Solo al femminile ma non basta per convincere il pubblico sull’originalità del prodotto.