James Cameron avverte contro l’intelligenza artificiale

Lo aveva già detto nel 1984 ai tempi di Terminator: "l'A.I. prenderà il sopravvento e il lavoro per noi nel mondo del cinema non ci sarà più", ribadisce il concetto a distanza di quarant'anni.

James Cameron avverte contro l’intelligenza artificiale

Sono passati quarant’anni, eppure Terminator, il film di James Cameron con protagonista Schwarzy, è più che mai attuale. L’uso dell’intelligenza artificiale nel film avviene soprattutto oggi ed il cineasta in una lunga intervista ci tiene a ribadirlo: “vi avevo avvisati già nel 1984” -ragguaglia- “le macchine saranno i padroni del mondo e noi umani saremo obsoleti”.

Quello che il regista teme e condivide con gli scienziati è di vietare all’AI di prendere il sopravvento; d’altronde di film del genere ne abbiamo visti tanti, “A.I. con Hailey Osment, “L’uomo bicentenario” con Robin Williams, “Io Robot” con Will Smith, o “Minority Report” con Tom Cruise, ma ciò che il regista afferma è che non userà un’AI per scrivere una sua sceneggiatura.

L’intelligenza artificiale, continua il regista in una recente e lunghissima intervista concessa alla canadese CTV, parlando anche dello sciopero degli sceneggiatori ad esso collegata, sarà usata soprattutto a scopo militare: “Penso che entreremo nell’equivalente di una corsa agli armamenti come per il nucleare, ma con l’intelligenza artificialeNon è difficile immaginare le IA impegnate in uno scenario di guerra, con intere battaglie combattute dai computer”.

Come raccontava anche il film “The Imitation game”, le macchine fanno calcoli computazionali ma non possono apprendere l’istinto, forma mentis dell’uomo, teoria della computabilità che studia le risorse minime necessarie per la risoluzione di un problema, con complessità di un algoritmo o efficienza di un algoritmo.

James Cameron non si dimostra preoccupato che le AI possano scrivere sceneggiature versatili quanto un essere umano, non c’è pericolosità: “Solo il tempo stabilirà se l’AI sarà in grado di scrivere realmente una sceneggiatura”. Infine, riguardo allo sciopero di attori e sceneggiatori: “è giusto e vanno risarciti, molte produzioni si sono fermate e sono rinviate a data da destinarsi”.

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