Jake Gyllenhaal è un eroe romantico nel film "Stronger – Io sono più forte"

Da oggi è possibile vedere nelle sale il film "Stronger - Io sono il più forte" con protagonista Jake Gyllenhaal. Si tratta di una storia ricca di speranza, umanità e di lotta, tratta da una storia vera.

Jake Gyllenhaal è un eroe romantico nel film "Stronger – Io sono più forte"

Oggi nelle sale esce Stronger – Sono il più forte, una storia d’amore e di rivincita interpretata da Jake Gyllenhaal, conosciuto da tantissimi, per film quali Brokeback mountain. La pellicola racconta la storia vera di Jeff Bauman che è rimasto ferito in seguito a un attentato durante la maratona di Boston del 2013.

Il film è tratto dal romanzo autobiografico scritto dallo stesso Bauman che ha deciso di raccontare la sua storia e quanto successo quel terribile giorno. La storia di Bauman comincia il 16 aprile 2013, quando lui, giovane operaio, partecipa alla maratona di Boston, per riconquistare l’amore della sua ex. A un certo punto, due bombe esplodono causando la morte di tre persone e più di 260 feriti.

Jeff, cerca, nonostante l’amputazione alle gambe, di provare a reagire alla sorte beffarda e la sua vita subisce un radicale cambiamento. Grazie alla sua forza di volontà, ma anche all’amore della sua ex, riuscirà a farcela affrontando un percorso emotivo e psicologico. Inoltre, collabora anche con le forze dell’ordine per provare a scovare i responsabili dell’attentato.

Bauman è un uomo comune, la cui storia ha commosso tantissimi e che non è stato facile interpretare, calandosi nella sua vita. La vicenda, la storia di Bauman è un simbolo di speranza e lo stesso Gyllenhaal ha provato a raccontare la sua vicenda, il suo messaggio, anche se non è stato per lui un compito semplice, considerando lo stoicismo del protagonista: “E’ tipico dei cittadini di Boston, soprattutto degli uomini: si tengono tutto dentro”.

L’attore parla della difficoltà di Bauman di raccontarsi ed esternare le proprie emozioni: “E’ stato difficile convincere Jeff a parlare dei suoi sentimenti. Non voleva nascondere nulla, è semplicemente fatto così. Quando ho dovuto cercare di capirlo attraverso il suo atteggiamento non-verbale o dal suo approccio nei confronti di certi temi”.

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