Il film "La scuola cattolica" censurato in Italia

Il film sui delitti del Circeo, uscito nelle sale, sarà censurato per alcune scene violente e vietato ai minori. Ma scoppia un caso perchè il regista dice trattasi di censura incomprensibile, dato che tratta una delle pagine più nere della storia italiana.

Il film "La scuola cattolica" censurato in Italia

Il film La scuola cattolica, di Stefano Mordini, che è uscito nelle sale il 7 ottobre, tratta del massacro del Circeo (detto anche delitto del Circeo); è un caso di rapimento e omicidio avvenuto nel comune italiano di San Felice Circeo (sul litorale pontino, nella zona dell’omonimo promontorio sul mar Tirreno) tra il 29 e il 30 settembre 1975.

Le vittime furono due giovani amiche romane, Donatella Colasanti e Rosaria Lopez, che furono attirate con l’inganno da Gianni Guido, Angelo Izzo e Andrea Ghira in una villa di proprietà della famiglia di quest’ultimo, col pretesto di una festa, e qui torturate fino a provocare la morte di una di loro, Rosaria.

Il film con Riccardo Scamarcio e Valeria Golino, rappresenta nel finale le scene cruente di una delle pagine più nere della storia italiana. Il fratello e la sorella delle vittime, sopravvissuti alle due donne protagoniste del fatto, avrebbero voluto che il film fosse proiettato anche ai più giovani, per tramandare la storia alle future generazioni, ma è scattato un dibattito perchè il film è stato censurato e vietato ai minori di 18 anni.

Il film, già presentato alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, era già vietato e la Commissione si è giustificata ammettendo che il film dispiega un paragone tra vittima e carnefice mettendoli allo stesso livello di inconsapevolezza, mentre nella realtà all’epoca dei fatti i tre assassini sapevano bene ciò che facevano.

Il regista, di rimando, spiega che il film è per i giovani interpretato da giovani, perchè denuncia la violenza subìta da minorenni, vista come atto intimidatorio, quella violenza che proprio i giovani di oggi sono abituati a vedere in televisione, nei telegiornali, nei casi di cronaca, e non si spiega la ragione di questa censura. Il film è liberamente tratto dal libro omonimo di Edoardo Albinati, Premio Strega nel 2016.

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