Il Festival del Cinema di Venezia 2023 ha chiuso i battenti, lasciando dietro di sé una scia di emozioni e discussioni. Nel corso della 80ª edizione di questa prestigiosa kermesse cinematografica, il regista greco Yorgos Lanthimos si è affermato con il suo film “Poor things!” e il cinema italiano ha brillato grazie a Matteo Garrone e Micaela Ramazzotti. Tuttavia, non sono mancate polemiche, soprattutto in merito all’assenza di Emma Stone.
La giuria presieduta da Damien Chazelle ha decretato il vincitore del Leone d’Oro come miglior film, assegnandolo a Yorgos Lanthimos per “Poor things!”. Questa pellicola, una favola horror dalle tinte femministe, ha catturato l’attenzione sin dal suo annuncio. Il film narra la storia di una giovane donna riportata in vita con un corpo adulto e la mente di un neonato, un’opera che smaschera le convenzioni della società patriarcale. “Poor things!” promette di essere una visione unica e provocatoria, con l’uscita prevista il 12 ottobre.
Matteo Garrone ha ricevuto il Leone d’Argento per la miglior regia con “Io Capitano”, un toccante racconto basato sulla vera storia di due giovani migranti senegalesi. L’interpretazione magistrale di Seydou Sarr è stata premiata con il Premio Marcello Mastroianni per un attore emergente. Micaela Ramazzotti ha fatto il suo esordio alla regia con “Felicità” e ha portato a casa il Premio degli Spettatori – Armani Beauty, dimostrando il suo talento poliedrico e sensibile.
Tuttavia, le polemiche sono scoppiate in seguito all’assegnazione del premio per la miglior interpretazione femminile a Cailee Spaeny, per il suo ruolo in “Priscilla”. Molti avevano scommesso su Emma Stone, che ha dato vita a un personaggio straordinario in “Poor things!” e che è stata considerata una co-autrice fondamentale del film da Yorgos Lanthimos. La sua assenza a Venezia, dovuta allo sciopero degli attori a Hollywood, sembra essere stata la ragione principale della sua esclusione dai premi.
Il Festival di Venezia 2023 è stato un trionfo per il regista Yorgos Lanthimos e il cinema italiano, sebbene alcune controversie abbiano sollevato domande sulle scelte della giuria. Emma Stone rimane un’assente notevole, dimostrando quanto le vicende extra-cinematografiche possano influenzare le premiazioni in un contesto come Venezia. Resta da vedere come queste discussioni influiranno sul futuro della settima arte.