Festival di Cannes: la lettera delle star sui fatti di Gaza

L'apertura del Festival di Cannes è l'occasione per molti per far sentire la loro voce tramite una lettera che è stata firmata da 400 artisti del mondo del cinema su quanto sta accadendo a Gaza.

Festival di Cannes: la lettera delle star sui fatti di Gaza

Ormai l’area di Gaza è presa di mira con donne, uomini, bambini, insomma un’intera popolazione che non ha nulla per cui sfamarsi e sopravvivere a seguito di quello che sta succedendo per opera di Israele. Sono tanti i personaggi del mondo dello spettacolo che stanno manifestando il proprio dissenso. Con il Festival di Cannes, appena iniziato, 400 artisti del mondo del cinema hanno deciso di far sentire la loro voce. 

Quanto sta succedendo in territorio israelo-palestinese preoccupa moltissimo e la lettera da parte di registi, attori e produttori vuole far luce e quindi hanno deciso di scrivere una lettera in cui dicono basta al silenzio del mondo intorno a Gaza. Una lettera che è stata pubblicata sia da Liberation, un quotidiano francese che da Variety di origine statunitense.

Tra le firme vi sono quelle di registi come Almodovar, Cuaron, Cronenberg, ma anche Muccino, Archibugi, Gianni Amelio sino ad attori quali Ralph Fiennes, Javier Bardem arrivando a Gabriele Muccino, Isabella Ferrari, Matteo Garrone, Luigi Lo Cascio, Stefania Sandrelli, solo per citarne alcuni. 

Una lettera che sarà anche parte di un film in programma a Cannes dal titolo “Put your soul on your hand and walk” di Sepideh Farsi che racconta la storia di Fatma Hassona, di anni 25. Una fotoreporter di origine palestinese presa come bersaglio da Israele e che stava per sposarsi ma la cui vita è sta fermata dal popolo israeliano. 

La lettera racconta di quanto avvenuto il 7 ottobre 2023 con molti giornalisti che hanno perso la vita mentre stavano facendo il loro mestiere arrivando poi anche al film No other land con il regista che ha subito pressioni e non solo. La lettera prosegue affermando che “come artisti e operatori culturali non possiamo rimanere in silenzio. Per Fatma e per tutti gli altri”.

La presidentessa della giuria, quest’anno, ovvero Juliette Binoche, sembra avesse firmato la petizione, ma un suo portavoce ha smentito. 

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