Federico Palmieri: attore e fondatore del ‘Teatro dei Balbuzienti’ è morto suicida

L'attore è stato trovato senza vita nel giardino della sua abitazione a Roma. In 'Ride' di Valerio Mastandrea, la sua ultima apparizione nel grande schermo.

Federico Palmieri: attore e fondatore del ‘Teatro dei Balbuzienti’ è morto suicida

Federico Palmieri è stato trovato privo di vita giovedì pomeriggio, 5 settembre, nella sua abitazione tra piazzale Bologna e via Michele di Lando, a Roma. L’attore cinematografico e teatrale aveva 41 anni.

Palmieri era nato e cresciuto nella stessa zona in cui “è stato trovato impiccato con una corda alla grata del giardino condominiale”, scrive ilmessaggero.it. Pare che l’attore non abbia lasciato alcuna spiegazione scritta per giustificare il gesto.

Le attività di Federico Palmieri

Federico Palmieri era un attore, ma anche regista e autore di teatro e cinema. Nel 2017 aveva ottenuto il premio miglior corto al Milano Film Festival e l’anno successivo, 2018, con il cortometraggio ‘Anna e Marco’ gli era stato tributtato il Premio miglior attore al BucharestShortCut Cinefest, presentato anche al Pigneto Film Festival. Lo scorso anno è stato visto sul grande schermo nel film ‘Ride‘, di Valerio Mastandrea. Sono numerosi i film di produzioni indipendenti in cui Palmieri ha preso parte come attore, e tra tutti vanno senz’altro ricordati: ‘In Nomine Satan’ del 2012 di Emanuele Cerman e ‘Hope Lost’ del 2015 di David Petrucci. Con lui c’erano altri attori famosi, come Michael Madsen e Danny Trejo.  

La sensibilità di Palmieri lo porta ad essere un animalista convinto. Di questa sensibilità ne parla anche il regista Stefano Calvagna che, in un’intervista esclusiva a Leggo, riferisce: “era un ragazzo molto sensibile, e nel nostro mondo fatto di gente arida a restare colpito è spesso chi ha maggiore sensibilità anche dal punto di vista degli affetti“.

Il ‘Teatro dei Balbuzienti‘ era stato fondato da Federico, che conosceva personalmente la difficolta delle balbuzie. Attraverso la recitazione, voleva aiutare le persone che soffrono di questo disturbo nel parlato ad esprimersi. Sempre Calvagna testimonia: “Lui la balbuzie la esorcizzava recitando, la usava come mezzo per ricercare il personaggio che doveva interpretare”. Calvagna, nella conclusione dell’intervista, confessa che il suo pensiero fisso e rammaricato in queste ore va a Federico: “se avessi saputo il suo stato d’animo, avrei potuto fare qualcosa in più“.  

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