Shelley Duvall, l’attrice protagonista di “Shining” di Stanley Kubrick, ci ha lasciato. L’attrice statunitense, nota per i suoi occhi a mandorla e la corporatura esile, è deceduta nel sonno a causa di complicazioni legate al diabete nella sua casa di Blanco, nello stato del Texas.
L’annuncio della scomparsa è stato dato da Dan Gilroy, suo compagno dal 1989, a “The Hollywood Reporter” e “Variety“. “La mia cara, dolce, meravigliosa compagna di vita e amica ci ha lasciato. Troppe sofferenze ultimamente, ora è libera. Vola via, bellissima Shelley“, ha detto Gilroy.
Nata a Houston il 7 luglio 1949, Duvall è stata scoperta e lanciata dal regista Robert Altman, suo mentore, che le ha dato il primo ruolo in “Anche gli uccelli uccidono” (1970). Successivamente, Altman l’ha diretta in una serie di film: “I compari” (1971), “gang” (1974), “Nashville” (1975) e “Buffalo Bill e gli indiani” (1976). Nel 1977, Duvall è apparsa in “Io e Annie” di Woody Allen e nello stesso anno ha recitato come co-protagonista in “Tre donne” di Altman, ruolo che le ha valso il premio per la miglior interprete femminile al Festival di Cannes. L’ultima collaborazione con Altman è stata nel film “Popeye – Braccio di Ferro” (1980), dove ha interpretato Olivia Oyl, la fidanzata di Popeye (Robin Williams).
Shelley Duvall è diventata famosa al grande pubblico grazie alla sua interpretazione di Wendy Torrance, l’angosciata moglie di Jack Torrance, in “Shining” (1980) di Stanley Kubrick, dove ha recitato accanto a Jack Nicholson, memorabile per la scena in cui evita l’ascia brandita dal marito impazzito.
La sua carriera cinematografica è stata segnata da collaborazioni importanti e da ruoli iconici che hanno lasciato un segno indelebile nel panorama del cinema. Con la sua scomparsa, il mondo del cinema perde un’attrice versatile e di grande talento, la cui eredità continuerà a vivere attraverso le sue indimenticabili interpretazioni.