Doctor Strange: follia non solo nel multiverso

Film atteso, tante novità ma tanta tanta... appunto, follia. Poca chiarezza nei contenuti, film non proprio classe Marvel, tratti horror e molti Clasper.

Doctor Strange: follia non solo nel multiverso

Poche sono le novità relative a questo film. Inizio confuso, poca lucidità. Non si riesce bene a dedurre chi è il Villain della faccenda, chi invece il protagonista. Nonostante la confusione, non sono mancate le novità e le bellissime entrate in scena di molti personaggi amati classici Marvel, come il Professor X della saga X-men, oppure il nuovo ingresso di Captain Carter, dall’universo What if.

Sebbene le novità di questo film sono molte, la confusione di questa trama rimane immensa. Una Wanda completamente impazzita, in preda alla follia compulsiva, dà la caccia a chiunque ostacoli il suo percorso. Completa follia, quasi invincibile, in preda a super poteri di dubbia provenienza, comanda la scena di antagonista pazzo e violento, cosa bizzarra visto l’universo Marvel.

Nonostante la presenza di un modesto e sentimentale Doc. Strange, egli sembra quasi incompreso, visto in mal modo dai personaggi dell’universo Marvel, soprattutto da quelli che vengono chiamati Illuminati. Sebbene Doctor Strange provi, senza riuscire all’inizio, a vincere sui cattivi secondari all’inizio del film, egli è super determinato, coerente per quasi tutta la parte del film.

Altra novità è la presenza e soprattutto la piena coscienza di molti universi, inesplorati e sconosciuti, possibile visitarli e conoscerli in un tratto specifico del film, dallo stesso dottore insieme alla giovane ragazza, causa principale del caos e della follia di Wanda.

La ragazza, colpevole e presa di mira, per il suo potere; la possibilià di “saltare” da un universo all’altro. Sorge il problema classico, ovvero che la ragazza non riesce a controllare questo potere, utilizzabile solo in preda alla rabbia o al suo dolore.

Concludendo in maniera coincisa, la trama si conclude con la piena coscienza della follia di Wanda, mortificata dell’accaduto. Classica scena dopo i titoli finali, la pressa di coscienza di un seguito, con un altro film.

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