Disney, il politically correct non paga: gli ultimi film sono un mezzo flop

Disney, oltre alle accuse di eccessivo politically correct, sta pagando a caro prezzo i recenti flop registrati dal film "Wish" e dall'ultimo "The Marvels".

Disney, il politically correct non paga: gli ultimi film sono un mezzo flop

Da alcuni anni Disney non sta passando un periodo molto facile. L’azienda sta pagando a caro prezzo alcuni flop, come quello registrato dal film “The Marvels“, che al 7 gennaio 2024 ha incassato 84 milioni in Nord America e circa 121 milioni nel resto del mondo, per un incasso complessivo di quasi 206 milioni di dollari, a fronte di un budget di produzione di 220 milioni di dollari, risultando il peggior esordio per un film MCU.

Ai botteghini mondiali non è decollato neanche “Wish” diretto da Chris Buck e Fawn Veerasunthorn che, al 1° gennaio 2024, Wish ha incassato 61,1 milioni di dollari negli Stati Uniti e in Canada e 115,8 milioni di dollari in altri territori, per un totale mondiale di 176,9 milioni di dollari. Dei numeri non spaventosamente negativi, ma in casa Disney ci si aspettava di toccare una cifra minima di 400 milioni in tutto il mondo, risultando così un flop al box office.

La multinazionale tra l’altro sta perdendo pure molti abbonati sulla sua piattaforma di streaming, in cui al 10 agosto 2023 si parlava di una perdita di 11,7 milioni di abbonati in tutto il mondo. La causa numero uno, secondo molti, è la forzata ricerca del politically correct, e la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso è la notizia della scorsa estate riguardante la futura versione di Biancaneve in cui principe azzurro e sette nani dovrebbero essere sostituiti da creature magiche di tutti i generi, appartenenti a diverse etnie e di dimensioni fisiche differenti.

Ora in casa Disney si sta cercando di salvare il salvabile puntando il tutto sui prossimi due capitoli di Frozen, che dovrebbe essere guidato da Chris Buck e Fawn Veerasunthorn nonostante il flop registrato da “Wish”. Il Ceo di Disney Bob Iger, come riportato da “La Stampa“, ha voluto commentare gli ultimi risultati ottenuti dalla sua azienda.

Sul futuro Bob Iger prova a fare un discorso rassicurante rivelando che l’azienda vuole concentrarsi più nella creazione di storie interessanti: “Per quanto riguarda i nostri contenuti, e in particolare la presenza dei cosiddetti personaggi “woke”, ovvero consapevoli delle ingiustizie sociali, posso solo dire che la nostra priorità deve sempre restare quella di intrattenere, cioè creare prodotti capaci di intrattenere e divertire il pubblico. Torniamo sempre alla nostra eredità, all’archetipo della favola che ha guidato la produzione Disney, anche se questo è un film speciale, perché celebra il centenario e lo abbiamo immaginato con la volontà di rendere omaggio ai nostri protagonisti più famosi e di onorare la storia della Disney”.

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