Checco Zalone presenta "Tolo Tolo", un mix Di Maio-Salvini-Conte

Alla presentazione del nuovo film in uscita il prossimo 1° gennaio, Luca Medici, alias Checco Zalone, parla di uno dei personaggi della pellicola, un disoccupato che diventerà un politico di spicco.

Checco Zalone presenta "Tolo Tolo", un mix Di Maio-Salvini-Conte

Mancano pochi giorni al 1° gennaio 2020, ovvero all’uscita in 1200 copie di “Tolo Tolo“, quinto film di Luca Medici, in arte Checco Zalone, che questa volta lo vedrà anche vestire i panni del regista. La nuova pellicola cercherà di avvicinarsi, se non superare, gli oltre 65,3 milioni di incasso che fece registrare quattro anni fa “Quo Vado?“, film che detiene il primato di film italiano con maggior incasso in Italia, secondo nella classifica assoluta solo ad “Avatar“.

Anticipato dal videoclip “Immigrato“, che non ha nulla a che vedere con la trama del film, “Tolo Tolo” parla di Checco, imprenditore pugliese, che scappa in Kenya per fuggire dai suoi creditori. Li si innamora della bella Idjaba e percorrerà il viaggio che centinaia di migranti fanno verso l’Europa.

Il film, girato in venti settimane tra Kenya, Marocco, Puglia, Roma e Trieste, tratta il tema dell’immigrazione, dei politici improvvisati e del fascismo. Il tutto trattato da Checco Zalone con la sua ironia che rende tutto meno drammatico. Accanto a Luca Medici reciteranno Antonella Attili, nel ruolo della madre, Manda Toure’, in quello di Idjaba, il piccolo dodicenne keniota Nassor Said Birya che interpreta Doudou e l’esordiente Souleymane Sylla. Nel cast anche Barbara Bouchet, Nicola Di Bari e l’ex presidente della regione Puglia, Nichi Vendola.

Durante la conferenza stampa di presentazione Luca Medici, rispondendo ad un giornalista che chiedeva se avessero aggiornato la sceneggiatura del film, poiché sembra parlare del presente, ha risposto negativamente e a colto l’occasione per presentare il personaggio Gramegna, un disoccupato che scalerà i vertici della politica fino a diventare presidente della Commissione Europea.

“Un personaggio dei nostri tempi, che ogni volta che lo vedremo ricoprirà una carica superiore. È una metafora, anzi è proprio uguale. Non è un politico in particolare, ma fa la carriera di Di Maio, l’ho vestito come Conte e ha il linguaggio di Salvini. Praticamente ho creato un mostro”, la descrizione di Checco Zalone accolta con un applauso dai giornalisti presenti in sala.

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