Il Festival di Cannes oggi vede come protagonista anche “Mediterranea” di Jonas Carpignano.
Regista giovanissimo, uno dei maggiori talenti emergenti in fatto di regia, arriva a Cannes a soli 31 anni con il suo Mediterranea, che racconta il viaggio di due amici che da Burkina Faso vanno a Rosarno.
Un viaggio in cui a farla da padrone sono crudeltà, l’odissea del mare, la violenza ed il razzismo che i due protagonisti subiscono e che sembra rendere impossibile una qualsiasi integrazione. Un tema quantomai attuale. “Mediterranea” nasce da un’esperienza personale dal momento che Carpignano nasce da padre italiano ma da madre afroamericana ed ha quindi vissuto in prima persona cosa significhi la parola “integrazione”.
“Sono cresciuto a Roma, i miei genitori avevano solo amici bianchi. Ti rendi conto, anche se non avverti il razzismo sulla tua pelle, che sei il ragazzino con la madre nera. Erano gli anni Ottanta, ora molto è cambiato, vedo molti romani di colore. Ho sviluppato una sensibilità speciale su come vengono accolti e trattati gli immigrati in Italia. E quando ho letto su Repubblica un’inchiesta sui fatti di Rosarno sono andato e ho girato un corto, A Chjana, che è poi stato premiato a Venezia. Dovevo restare cinque giorni, vivo a Gioia Tauro da cinque anni. Ho incontrato Koudous Seihon, l’ho scelto per il corto e ora, in Mediterranea, racconto la sua storia” ha dichiarato Carpignano.
Prima di approdare a Cannes Carpignano è passato dal Sundance Film Festival dove ha presentato un corto su Rosarno. Poi, invece, la realizzazione di “mediterranea”: “Al Sundance hanno visto il corto su Rosarno, mi hanno chiamato al loro laboratorio. Ho imparato tanto, messo alla prova la sceneggiatura, provando, sbagliando. Così al momento delle riprese avevo le idee chiare. Ed è importante, perché io giro in pellicola. Al Sundance mi hanno trovato un agente che ha raccolto un milione di euro per girare il film, tra Marocco e Calabria. Ma prima sono andato in Burkina Faso e ho vissuto due mesi nel villaggio del mio amico Koudous, con la sua famiglia, poi ne ho ripercorso il viaggio, attraverso Algeria e Libia, raccogliendo testimonianze”.
Un percorso, quindi, molto interessante quello di Carpignano e del suo “Mediterranea”, che sta creando molta attesa tra gli esperti del settore.