“MGM, Universal e i produttori di Bond, Michael G Wilson e Barbara Broccoli, hanno annunciato, dopo un’attenta valutazione e attraverso l’analisi del mercato cinematografico globale, che l’uscita di “No time to die” sarà posticipata a Novembre 2020“; con questo tweet si annuncia ufficilamente lo slittamento della data di uscita del nuovo film di James Bond.
Il coranavirus è riuscito a mandare in quarantena niente meno che 007. L’uscita dell’ ultimo capitolo della saga è stata rimandata di ben sette mesi e, con prima uscita in Gran Bretagna, a partire dal 12 novembre sarà nelle sale cinematografiche. Quindi non più ad aprile, come precedentemente previsto. Il fascino e l’astuzia di James Bond hanno potuto far ben poco contro un nemico tanto subdolo quanto questo virus che sta gettando nel panico il mondo intero. Un’ epidemia che sembra quasi essa stessa la trama di un film.
Il film, costato 200 milioni di dollari e per la cui realizzazione ci sono voluti ben quattro anni – sarà il film più lungo di tutta la saga – ha creato delle aspettative molto alte per cui la produzione è convinta che qualche altro mese non ne danneggerà la qualità e non farà che aiutare il successo dell’avventura finale di Daniel Craig.
Uno stop che, a quanto pare, non risparmia neanche gli eroi del nostro immaginario. In questi giorni di allarme sanitario, erano programmate in Italia – tra Roma e Venezia – anche le riprese di un altro eroe impersonato da Tom Cruise: Ethan Hunt in “Mission Impossible 7“.
Si tratta di un danno imponente nel mondo del cinema, in quanto centinaia di maestranze e di attori perdono il lavoro. Il danno di immagine, inoltre si riflette sull’Italia intera, poichè il ritorno d’immagine a livello planetario di queste produzioni è decisamente prezioso per città come Matera, ad esempio, location protagonista del film di 007. Si spera che l’effetto sia solo rimandato.