"Aladdin", il film: dieci buoni motivi per andare a vederlo

Dieci buoni motivi per andare al cinema a vedere "Aladdin": partendo dalla presenza di Will Smith finendo alla scenografia e ai protagonisti giovani ma molto preparati.

"Aladdin", il film: dieci buoni motivi per andare a vederlo

Per chi non dovesse essersi ancora recato a vedere il film della settimana, ecco 10 buoni motivi che vi spingeranno a recarvi al cinema a vedere “Aladdin“, il film ispirato al famosissimo classico della Disney del 1992. Partiamo dalla parte più importante e cioè dai protagonisti: il regista inglese Guy Ritchie ha, infatti, provinato più di 2000 attori provenienti da tutto il mondo e alla fine la scelta è ricaduta su due giovani promesse: Aladdin è interpretato da Mena Massoud, giovane attore egiziano di 27 anni con un sorriso smagliante, che conquisterebbe il cuore di qualsiasi ragazza grazie alla sua dolcezza. 

Jasmine è, invece, Naomi Scott, attrice inglese con origini indiane, fotocopia della protagonista del cartone animato che tanto ci ha fatto sognare da piccoli. L’attrice è un volto seminuovo, in quanto ha recitato in serie tv e in film per ragazzi, ma da qui la sua carriera potrebbe prendere il volo; già a novembre 2019 la rivedremo infatti tra le nuove Charlie’s Angels. Concludiamo poi con l’asso nella manica per quanto riguarda i protagonisti grazie alla presenza di Will Smith nei panni del genio della lampada: l’ex principe di Bel Air ha infatti interpretato nel migliore dei modi il piccolo grande genio.

Il regista ha messo mano anche alla durata del film d’animazione targato Disney, in quanto l’originale durava solamente 90 minuti, mentre il live action ti tiene incollato allo schermo per poco più di due ore, grazie all’approfondimento fatto sui protagonisti e sulla loro relazione amorosa. Molto importante è stata anche la location, in quanto il film è stato girato negli studi di Londra e alcune sequenze in Giordania, per sfruttarne il paesaggio desertico. Nomi notevoli appaiono poi per quanto riguarda la scenografia, la fotografia ed i costumi, rispettivamenti assegnati a Gemma Jackson, Alan Stewart e Michael Wilkinson.

Ma ci sono anche delle differenze rispetto al cartone animato del 1992, a partire dai personaggi, in quanto ci sono figure che sono state aggiunte. Una su tutte è Dalia, l’ancella di Jasmine e, soprattutto, la sua migliore amica. Questa scelta è stata fatta anche per rafforzare il concetto di femminismo su cui il regista ha voluto incentrare parte della trama: la principessa Jasmine, infatti, punta ad arrivare a ricoprire il ruolo di sultano e non solamente a riuscire ad ottenere il permesso di sposare Aladdin. 

Concludiamo con la colonna sonora, in quanto questo live action è stato definito anche un musical: oltre alle famosissime canzoni già presenti nel film originale, come ad esempio “Il mondo è mio” e “Un amico come me”, il regista ha fatto scrivere una canzone appositamente per Jasmine intitolata “La mia voce“, scritta da Alan Menken e dal duo Pasek & Paul e cantata dalla stessa protagonista Naomi Scott in lingua originale e da Naomi Rivieccio in italiano.

 

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