William Friedkin, il regista anticonformista che ha contribuito a rivoluzionare la Hollywood degli anni ’70 con elettrizzanti classici dell’era come il film di culto “L’esorcista“, ci ha lasciati lunedì ad 7 anni, come annunciato da rappresentante del suo ufficio all’Associated Press Americana. Anche Sherry Lansing, l’ex capo della Paramount Pictures e vedova di Friedkin, ha confermato il suo decesso ad altri organi di stampa.
Friedkin è stato uno dei più illustri rappresentanti dell’era della New Hollywood tra fine degli anni ’60 e gli inizi degli anni ’70, quando i giovani registi che correvano rischi strapparono il controllo creativo agli esecutivi degli studi e scossero il sistema. Era noto per aver iniettato generi ormai stantii con nuova energia.
Il regusta ha vinto un Oscar per la regia di “Il braccio violento della legge“, un thriller poliziesco del 1971 su uno sfacciato detective della unità narcotici di New York City interpretato da Gene Hackman. Il film, ancorato a un delirante inseguimento automobilistico, ha conquistato altri 4 AcademyAward, tra i quali quelli per il miglior film e la migliore sceneggiatura adattata.
Ma è probabilmente grazie a “L’esorcista” che il regista sarà per sempre ricordato negli annali della storia del cinema. Il film, un capolavoro horror del 1973 su una dodicenne, interpretata da Linda Blair, posseduta da Satana, ha regalato a Friedkin il più grande successo al botteghino della sua carriera, guadagnando oltre 440 milioni di dollari a livello globale e scioccando il pubblico di tutto il mondo. Il film divenne anche il primo film del genere horror ad ottenere una nomination agli Oscar, ma perse la statuetta contro “La Stangata”.
Negli anni successivi non è mai riuscito a replicare il successo ottenuto negli anni ’70, ma diresse comunque film che sono diventati di culto come “Vivere e morire a Los Angeles” con Willem Dafoe e “Cruising” con Al Pacino.