Ryan O’Neal, che divenne una star internazionale del cinema grazie al successo del film “Love Story“, è venuto a mancare venerdì all’età di 82 anni. Ad annunciare la notizia suo figlio Patrick, che non ha riferito la causa. O’Neal fu co-protagonista del film di maggior incasso del 1970, ma in seguito divenne noto più per la sua vita personale e i suoi problemi di salute e dipendenze che per la sua recitazione dopo il grande successo ottenuto.
La grande fama internazionale arrivò quando aveva 29 anni e, dopo 10 anni di ruoli televisivi, fu scelto come protagonista del film romantico “Love Story” diretto da Arthur Hiller da una sceneggiatura di Erich Segal. La sua interpretazione di Oliver Barrett IV, un ricco giocatore di hockey di Harvard sposato con una donna morente interpretata da Ali MacGraw, gli è valsa l’unica nomination all’Oscar della sua carriera.
Nel 1972 la commedia “Ma papà ti manda sola?“, mentre nel 1973, si unì alla figlia allora preadolescente Tatum O’Neal in “Paper Moon – Luna di carta“, che fece conquistare alla bambina il premio Oscar come miglior attrice non protagonista, diventando a 10 anni l’attrice più giovane di sempre a conquistare la statuetta in una categoria competitiva.
Nel 1975 Stanley Kubrick lo volle come protagonista del suo “Barry Lyndon“, adattamento del romanzo di William Makepeace Thackeray. Nel 1986 fu coinvolto in un incidente in barca che costò la vita al suo amico Gian-Carlo Coppola, figlio del regista Francis Ford Coppola, per il quale O’Neal, fu condannato per guida negligente di una barca.
Noto per il suo carateraccio, nel 2007 è stato accusato di aver aggredito suo figlio Griffin, ed un anno dopo lui ed il figlio Redmond furono arrestati con l’accusa di droga. La star lascia quattro figli: Tatum e Griffin, che ha avuto da Joanna Moore, Patrick, che ha condiviso con Leigh Taylor-Young, e Redmond James Fawcett O’Neal, che ha avuto con la defunta star di “Charlie’s Angels” Farrah Fawcett.